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Lippi: «Atalanta nuovo Leicester! Higuain il più grande centravanti del mondo»

Serie A

L’ex ct dell’Italia: «Sto vivendo con entusiasmo i successi dei bergamaschi. Per Juve, Napoli e Roma ancora tanto da fare»

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L’ex ct dell’Italia: «Sto vivendo con entusiasmo i successi dei bergamaschi. Per Juve, Napoli e Roma ancora tanto da fare»

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ROMA – L’Atalanta come il Leicester? Non mette limiti l’ex ct azzurro Marcello Lippi, che ai microfoni di Radio Anch’io Sport ha detto che sta “vivendo con grande entusiasmo e soddisfazione” i successi dei bergamaschi in campionato. “Sono contento perchè molto legato al presidente Percassi e al tecnico Gasperini. A Bergamo c’è un clima familiare e c’è tanta competenza. Atalanta nuovo Leicester? Certo è molto difficile, ma perchè no. Queste cose accadono, vediamo come sta andando in Germania dove al comando della classifica c’è il Lipsia.

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BRAVO MONTELLA – Lippi promuove a pieni voti invece il Milan di Montella. “Questa squadra mi piaceva già l’anno scorso e mi piace, intravvedevo la voglia di fare un gruppo con tanti italiani, e un grande senso di appartenenza, piena di giovani interessantissimi. Si vede poi la mano felice e creativa di Montella. Ho la sensazione – ha detto l’attuale tecnico della Nazionale cinese – che Allegri, Spalletti e Sarri abbiano ancora un pò da fare per aggiustare le cose e i meccanismi delle loro squadre, per oliare sia gli aspetti tattici che quelli psicologici. Chi ha più motivi per recriminare però è Sarri che si è visto privato del più grande centravanti del mondo, Higuain, e con il sostituto Milik subito infortunato”.

CINA AL MONDIALE? DIFFICILE“Sarà molto molto difficile qualificarsi ai Mondiali con la Cina. Già tre volte mi è stata proposta la panchina della nazionale, ma all’epoca allenavo il Guangzhou. Fui lusingato, ma declinai le offerte. Loro volevano che allenassi contemporaneamente club e nazionale, ma non era possibile. L’obbiettivo di andare a Russia 2018 non è impossibile, ma molto molto difficile da realizzare. Il mio impegno è soprattutto quello far crescere il calcio cinese, che non è poi così scarso come si crede. E’ un calcio cui manca la scaltrezza del mestiere che si impara giocando da ragazzini. In Cina i bambini non praticano il calcio. Nonostante questo, il livello è abbastanza buono, ci sono molti buoni giocatori e se la possono giocare con tutti, magari senza vincere. La Cina non è certamente da ultimo posto in classifica”.