L’intrigo dell’ultima settimana di mercato: dove andrà Dzeko?

C’è un giro vorticoso di attaccanti da sistemare, ma il nome del momento è quello del romanista. E poi Papu Gomez, Scamacca, Cutrone, Lasagna…

Una settimana allo stop, ci sono ancora un po’ di lavori in corso. E almeno quattro o cinque attaccanti sul punto di trovare una sistemazione, al netto della vicenda Papu Gomez destinato al Siviglia quando si troverà una quadratura sui bonus che permetterà di non andare troppo lontano dai 10 milioni chiesti dall’Atalanta. Ci sono grandi montagne: Edin Dzeko passa attraverso i rapporti inesistenti con Fonseca e la difficoltà di trovare una soluzione che permetta contemporaneamente di trovare un sostituto degno della Roma. In Italia, tra le big può pensarci solo la Juve, smentite (comprensibili) a parte. All’estero è stato proposto al Paris Saint-Germain, ma per il momento Leonardo si tiene stretto Kean (in prestito dall’Everton) e quell’Icardi inevitabilmente rigenerato dalla cura Pochettino. Vedremo in questi sette giorni, non escludiamo sorprese, a meno che non ripristini un rapporto normale con l’allenatore, situazione oggi quotata almeno a 6 dai bookmakers.

SCAMACCA ESCE

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Segnalato in panchina nell’ultimo impegno con il Genoa, neanche un minuto all’interno di un giocattolo che funziona benissimo con Destro e Shomurodov, è normale pensare che Gianluca Scamacca sarà il primo a preparare la valigia. Proprietà Sassuolo, il primo passaggio sarà con la Juve che spera di strappare una formula – a conferma degli eccellenti rapporti – che non preveda l’obbligo. Alle spalle c’è il Parma, che ha bisogno di uno specialista del genere, a costo di fare un sacrificio importante dal punto di vista economico. In terza fila, almeno oggi, il Bologna che aveva sondato e poi ha lasciato scivolare. Scamacca vorrebbe giocare, comprensibile ambizione, ma accetterebbe di crescere all’ombra di Cristiano e Morata per farsi trovare pronto in futuro. In questo podio di gente in partenza bisogna considerare Lasagna, promesso al Verona, e Llorente che ha detto sì all’Udinese: appunti in bella evidenza prima dell’ultimo weekend, ci sono tutte le condizioni che verranno messe in bella copia nel giro di pochissime ore.

GLI ALTRI IN ATTESA

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Il Genoa sa già di non poter bloccare Scamacca: tratta da un mese Lammers ma ancora non ha il via libera definitivo dell’Atalanta e così si è messo sulle tracce di Adolfo Gaich, l’argentino del Cska che piace molto a Preziosi, operazione possibile avendo il club uno slot libero. Dopo El Shaarawy, anche Eder spinge per salutare la Cina e torna in Italia: l’Inter non c’è mai stata, il Benevento sta sondando con interesse. E Cutrone ha capito che il suo tempo al Wolverhampton è agli sgoccioli: rientrato per fine prestito, anche lui valuta Parma e Benevento. Il Toro non può mollare Zaza dopo la doppietta dell’ultimo turno, lo stesso Simone mai sarebbe andato va in prestito. Diaw piaceva all’Udinese e ha il gradimento del Toro, tuttavia il Pordenone – ambizioso in Serie B – lo cederebbe solo per una cifra non inferiore ai quattro milioni. Bisogna sempre seguire la pista Sanabria, ma occhio a Diaw con Bonazzoli destinato al Crotone. L’Inter non molla Pinamonti in assenza di alternative. Il Cagliari non è contento di quelli che ha e non potrebbe essere diversamente: non indifferenti le responsabilità di Di Francesco che dovrebbe essere grato a vita per un rinnovo arrivato malgrado risultati disastrosi. Intanto, Falco viaggia velocemente verso la Stella Rossa: contratto di tre anni e mezzo, clausola da 1,5 milioni, addio Lecce: sarà lui il partner di Falcinelli contro il Milan in Europa League. Qui parliamo di attaccanti, senza dimenticare il resto. La Lazio cerca il sostituto di Luiz Felipe e balla tra Todibo e l’idea Rugani. I difensori centrali: il Parma non si è ancora degnato e ha messo in pole Fazio con Musacchio seconda scelta. Già, il Parma: qui non si tratta di prime punte o di altri ruoli, piuttosto dell’ennesimo ritardo sulla tabella di marcia. A gennaio come in estate: non si può aspettare l’ultima settimana e pensare che un allenatore debba fare miracoli. E qui, chiunque arrivi, il tempo è già scaduto.

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