L’Inter non si ferma più. E ora sono 11: i punti sul Milan e le vittorie di fila

A San Siro decide Darmian al 77′ dopo le prodezze di Vicario. La capolista torna a +11 sul Milan, mentre i sardi restano a -5 dal Torino, che ha pure una gara da recuperare

Nemmeno il Cagliari dei 4 ex e di super Vicario riesce a fermare la corsa dell’Inter. L’undicesima vittoria di fila arriva nel finale grazie a un guizzo del jolly Darmian. La capolista risponde così al Milan, vincitore ieri a Parma, e torna a +11. Il Cagliari invece sprofonda a -5 dal Torino, quart’ultimo e con una gara in meno, malgrado la prova orgogliosa e le prodezze dell’esordiente Vicario, che in porta sostituisce Cragno, positivo al Covid.

Primo tempo

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Conte punta su Sensi (ultima da titolare in nerazzurro, il 30 settembre a Benevento) per lo squalificato Barella e a destra preferisce Darmian ad Hakimi, involuto nelle ultime uscite. In attacco,con Lukaku c’è Sanchez, che vince il ballottaggio con Lautaro. Semplici invece punta su Carboni per completare la difesa con Godin e Rugani. A destra c’è Zappa, a sinistra Nandez. Pavoletti affianca Joao Pedro in avanti. Con la mediana più creativa ma leggera degli ultimi mesi, Conte si prende un rischio perché davanti ci sono i muscoli di Marin, Nainggolan e Duncan. Non a caso all’inizio i nerazzurri faticano a creare gioco, e quando al 10′ ci prova Eriksen con un gran destro Vicario risponde presente con un bel volo. Dopo un quarto d’ora l’Inter prende campo, anche perché quello di Semplici di fatto è un 5-3-2 e gli esterni faticano ad accompagnare l’azione. Al 18′, su tocco di Lukaku, Sanchez segna, ma era in fuorigioco. In spazi così chiusi serve qualcuno che salti l’uomo, ci provano i piccoletti Sensi (destro di poco a lato) e Sanchez, che impegna di nuovo Vicario. Il cileno è commovente per impegno, ma perde lucidità con troppi fronzoli e al 33′, dopo un ottimo break su Duncan sbaglia la misura per Lukaku, in un raro contropiede. Molto più essenziale e verticale Eriksen, che al 37′ pesca l’inserimento di Darmian, sul cui cross basso però Lukaku col destro si impappina. Il Cagliari lotta, ma il primo acuto arriva al 39′, con una sassata dell’ex Nainggolan che costringe Handanovic a un intervento meno facile di quanto sembri. Non da meno Vicario sul sinistro secco di Darmian, liberato da una combinazione Sensi-Sanchez.

Secondo tempo

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Nessun cambio nell’intervallo e subito Vicario protagonista sul diagonale di Sensi. Il Cagliari tiene, allora l’Inter ci prova con la contraerea, ma sul corner di Eriksen Skriniar non trova il pallone a pochi passi dalla porta e poi Lukaku, fino a quel momento ai margini del match, gira di poco a lato su assist di Brozovic. Di fatto, i 20 uomini di movimento se la giocano davanti all’area di Vicario, attento ancora su Eriksen e Lukaku, ma salvato dalla traversa al 69′, sul colpo di testa di De Vrij. Conte attende il 70′ per giocarsi le carte Hakimi e Lautaro (fuori Young e Sanchez). Semplici risponde inserendo il quarto ex, Asamoah, per Duncan, con Nandez che si accentra. Quando ormai si consultano gli almanacchi per l’ultimo mezzo passo falso, l’Inter passa al 77′ proprio grazie a una fiammata di Hakimi, mandato sul fondo da Lukaku per la caramella che Darmian sul secondo palo deve soltanto scartare con un appoggio di sinistro. Passato in vantaggio, Conte inserisce i “cingolati” Gagliardini e Vecino per Sensi ed Eriksen. Semplici gioca il tutto per tutto passando a 4 dietro, con Simeone al posto di Rugani. E nei minuti finali il quadro si ribalta. Ora è la capolista che non riesce a uscire e rischia tantissimo nell’assalto disperato degli ospiti. Bravi Nainggolan e compagni, ma il perfezionista Conte avrà qualcosa da rimproverare ai suoi per un altro braccino nel finale.

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