NODO INGAGGIO – Piani e progetti che si scontrano però con due problemi non di poco conto. Il primo è di natura economica e verte intorno a quel pesantissimo ingaggio da 7,5 milioni di euro. Cifre alte, altissime, specie in un panorama post-Covid e nella delicata situazione finanziaria dell’Inter, solo parzialmente tamponata dal prestito di Oaktree. Come raccontato nelle scorse settimane, il neo-tecnico nerazzurro ha espressamente chiesto alla società la permanenza di Sanchez, motivo per cui Marotta è al lavoro per studiare la formula giusta per poterselo permettere. L’idea più concreta è quella di spalmare l’ingaggio su più stagioni, modificando così gli accordi iniziali e andando incontro alla richiesta di Suning, che da mesi ha ordinato taglio degli ingaggi pesanti (eccezion fatta, chiaramente, per i titolarissimi).
GUAI FISICI – L’altro nodo riguarda la condizione fisica. Sette le partite saltate lo scorso anno per acciacchi di vario genere, tra cui un problema agli adduttori, addirittura il doppio l’anno precedente a causa di un infortunio al tendine peroneo. Stop che fanno riflettere l’Inter, specie dopo l’ultimo guaio in nazionale. Dopo l’infortunio al muscolo plantare che lo ha tenuto lontano dai campi per tre settimane, saltando l’intera faase a gironi, ieri notte ha lasciato il campo all’intervallo della sfida contro il Brasile: il giocatore e il ct Lasarte si sono detti tranquilli sulle condizioni, ma i precedenti in Sud America non lasciano tranquilla l’Inter, memore delle polemiche di novembre con l’allora ct Rueda. Marotta, intanto, studia la formula per accontentare Inzaghi. E Suning.