L'inchiesta: Benevento, la strega è tornata

Serie B
L'inchiesta: Benevento, la strega è tornata
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In serie B per la prima volta dopo 87 anni, la squadra è salita in zona A. La sua clamorosa ascesa s’intreccia con la storia dei fratelli che hanno fatto grande il club

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In serie B per la prima volta dopo 87 anni, la squadra è salita in zona A. La sua clamorosa ascesa s’intreccia con la storia dei fratelli che hanno fatto grande il club

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BENEVENTO – Il libro s’intitola «Tra nuvole e vento». L’ha scritto Ciro Vigorito. Se n’è andato sei anni fa, anche se, quando entri nella casa degli Stregoni che è stata la sua casa, subito pensi non sia mai andato via. Lo stadio porta il suo nome; in tribuna stampa campeggia uno striscione che lo ricorda, i tifosi te lo nominano prima ancora di evocarlo e ne parlano al presente. Ciro Vigorito dev’essere stato un signore che la gente di qui ha molto amato. Per ciò che ha fatto e, soprattutto per ciò che ha donato al Benevento Calcio: passione, entusiasmo, generosità. La dedica del libro è per un altro Vigorito: «All’uomo che sussurra al vento e parla al cuore, mio fratello Oreste». Oreste è il presidente del Benevento. «Questa è la mia prima intervista dopo un anno e mezzo, ad eccezione delle dichiarazioni che avevo rilasciato l’estate scorsa, quando sono tornato al vertice della società. Io, di solito, preferisco il silenzio se le cose vanno bene e ci metto la faccia, se vanno male».

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EOLO E LE STREGHE – Oreste è un signore d’antico stampo. Elegante, colto, distinto. Infiora la conversazione di aneddoti e citazioni di Sant’Agostino. Il suo secondo nome sarebbe potuto essere Eolo, figlio di Poseidone e Melanippe, per ordine di Zeus guardiano dei venti in una grotta delle Isole Eolie e, per questo, reso immortale. Oreste sorride. Il pioniere italiano delle energie rinnovabili ha costruito un impero dove soffia il vento: nella sede di Napoli che guarda il mare, lavorano 40 dipendenti; 12 sono le unità amministrative e operative in 6 regioni del Centro-Sud; 200 gli addetti qualificati. Il controllo operativo di tutte le centrali gestite dal suo Gruppo, IVPC, è centralizzato nella sede di San Marco dei Cavoti, Benevento. Già, Benevento. Tutto si tiene, vero presidente? «Tutto si tiene e io sono qui nel nome di mio fratello. Una settimana dopo la sua scomparsa, questa città ha voluto addirittura intitolargli lo stadio; la serie B, conquistata dopo un’attesa lunga 87 anni, è un punto di partenza, non di arrivo. Benevento ci ha messo così tanto per provare questa gioia che la stiamo ancora assaporando. Ma Baroni e i giocatori non stanno mai fermi. Per fortuna». Nei dieci anni sanniti, Vigorito ha davvero visto le Streghe: «I playoff sono stati sempre un malefico sortilegio per noi, ma adesso la storia è finita». Come non capirlo? Anno 2007: Benevento secondo nel girone C di C2, sconfitto nella finale playoff con il Potenza. Finalista di Coppa Italia Serie C, perde il triangolare di Supercoppa di Lega di Serie C2. Anno 2009: secondo nel girone B di Lega Pro Prima Divisione, perde la finale playoff con il Crotone. Anno 2010: quinto nel girone A di Lega Pro Prima Divisione, perde la semifinale playoff con il Varese. Anno 2011: secondo nel girone B di Lega Pro Prima Divisione, perde la semifinale playoff con la Juve Stabia. Anno 2014: settimo nel girone B di Lega Pro Prima Divisione, perde la semifinale play-off con il Lecce. Poi, finalmente, arriva l’anno 2016: promosso in Serie B. Chi la dura la vince.

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