L’ex Toro Patrizio Sala: “Quante sorprese dalla trequarti. Europa, perché no?”

In esclusiva su Toro News le parole di una delle colonne dell’ultimo scudetto del Torino a un paio di settimane dalla ripartenza del campionato

Andrea Calderoni

22 dicembre

Natale si avvicina, il Mondiale è finito e il campionato di Serie A tra un paio di settimane tornerà. In esclusiva su Toro News Patrizio Sala, una delle colonne del Torino dell’ultimo scudetto, ci accompagna verso il 4 gennaio, analizzando le principali tematiche dell’attualità granata.

Buongiorno Patrizio. Cosa si augura dalla ripartenza del campionato del Torino?

“Al di là del Mondiale, mi auguro di vedere un Torino che possa proseguire sulla falsariga della prima parte del campionato. Ho visto un Toro piacevole, determinato, ordinato, concentrato, voglioso. Credo che si possa aggiungere qualcosa in attacco. Con una punta di un certo tipo si può ambire a qualcosa in più in classifica”.

Si è fatta sentire più l’assenza di Belotti rispetto a quella di Bremer?

“L’assenza di Bremer non si è fatta sentire, forse quella di Belotti in chiave realizzativa sì. Però, non è mancata l’ultima versione di Belotti, senz’ombra di dubbio quelle pregresse sì”.

Chi l’ha più sorpresa?

“Mi hanno sorpreso alquanto Vlasic e Radonjic. Secondo me, anche Miranchuk è sulla falsariga dei primi due citati. Insomma, mi ha colpito molto l’intero reparto della trequarti”.

Quanto è significativo aver rinnovato con Davide Vagnati, uno che lei conosce bene per averlo allenato nella Biellese?

“Parecchio. Credo molto nella continuità del lavoro. Penso che Juric abbia grandi competenze; Vagnati è disponibile e serio. Come succede in famiglia, i litigi possono fortificare i rapporti. Credo che se Cairo riesce a far firmare anche Juric sarebbe un piccolo capolavoro di continuità e di sostanza, la stessa sostanza che garantisce Juric”.

In effetti, il lavoro di Juric è tangibile anche per Cairo e per le finanze del Torino…

“Juric ha la capacità di far rifiorire i giocatori e di far sbocciare giovani interessanti. La continuità è sempre l’arma migliore. Sono poi i risultati che possono invogliare a qualche investimento in più”.

Sotto l’albero il Toro dovrebbe scartare il pacchetto con scritto “attaccante”?

“Spero di trovare in primo luogo qualche pacchetto per me (ride ndr). Diciamo che il Torino avrebbe bisogno di una punta giovane o medio giovane di prospettiva. A gennaio, si sa, non è facile. Avevo letto di Nzola e devo dire che non mi dispiacerebbe”.

Non si fida di Pietro Pellegri?

“Si infortuna facilmente, vedi Bologna. Pellegri è un buon giocatore, molto sfortunato. Avere Pellegri integro e in grado di fornirti continuità potrebbe essere un ulteriore acquisto a gennaio”.

La seconda parte di stagione dopo il Mondiale la preoccupa o le genera curiosità?

“Non mi preoccupa perché nelle realtà calcistiche di oggi ci sono talmente tanti collaboratori in grado di agire su più dettagli che essere in condizione non sarà un problema. Il Toro non penso che avrà problemi nella ripartenza. Sono ottimista di natura, per il Toro di quest’anno sono doppiamente ottimista perché Juric non molla una virgola”.

Sincero, si può puntare alla Conference League?

 “Sì, ma solo con uno che davanti faccia gol”.

Infine, un augurio ai tifosi granata.

“Spero che i vostri alberi di Natale siano tutti accesi di palline granata. Un Buon Natale da parte mia e forza Toro”.

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