Lentini: “Toro, pronto per tornare in società. Nel ’92 sono stato vicino alla Juve!”

L’ex ala granata si racconta: “La semifinale col Real Madrid il ricordo più bello della mia carriera. Mondonico era un secondo padre”

Luca Bonello

7 gennaio

L’ex ala del Torino, Gianluigi Lentini, si racconta nelle sue storie Instagram, rispondendo in totale sincerità alle domande dei suoi follower. Dagli anni in granata a quelli al Cosenza, passando per Milan e Atalanta, “Gigi” non manca di raccontare dei suoi progetti attuali e futuri, che potrebbero anche riguardare il mondo Toro…

Quanto era forte il Toro che arrivò in finale di Coppa Uefa?

Era una squadra molto forte sul campo e con tanta qualità”.

Sei ancora in contatto con qualcuno del Toro?

“Sì, col mio amico Gianluca Sordo. Lo sento sempre”.

Cosa pensi di Walter Casagrande?

“E’ un grande attaccante e amico”.

Torneresti al Toro con un incarico in società?

“Sono pronto, se mi chiamano”.

Hai mai sentito Cairo?

“No, mai”.

Dopo aver lasciato il Milan, speravi di ritornare in rossonero?

“Ero all’Atalanta e il Milan mi voleva, ma ho deciso con il cuore di ritornare al Torino nell’estate del 1997”.

Vero che all’Atalanta hai fatto una delle tue più belle stagioni della carriera?

“Sì, concordo”.

Sei mai stato vicino alla Juventus?

“Nel ’92 mi voleva”.

A Cosenza sei ancora considerato un re.

“Grazie di cuore. Forza lupi”.

In Milan-Shimizu (12 giugno 1995, ndr) hai fatto un gol spettacolare in rovesciata. Una delle più belle mai viste.

“E’ stato un gol bellissimo!”

Perché Capello non ti fece giocare contro l’Ajax (Milan-Ajax, finale Coppa Campioni 1995, ndr)?

“Mai una spiegazione da parte sua”.

Baresi ti difese con Capello vero?

“Vero. Il Capitano era una persona speciale”.

Hai un bel ricordo di Milano come città?

“E’ bellissima. All’epoca vivevo in zona Brera, nel cuore di Milano”.

Cosa è cambiato dopo l’incidente del 1993?

“Nulla. Un anno dopo ero tornato come prima. Solamente l’allenatore non aveva fiducia in me”.

Un peccato aver saltato il Mondiale di Usa ’94…

“Unico rimpianto della mia carriera. Ho giocato solo le qualificazioni”.

Un giocatore del Milan con cui ti senti ancora?

“Marco Simone”.

Il tuo rapporto con Berlusconi?

“Bellissimo”.

Il più forte calciatore con cui hai giocato?

“Marco Van Basten”.

Uno con cui ti sei scontrato fisicamente?

“Marco Materazzi”.

Il giorno più bello della tua vita calcistica?

“La semifinale col Real Madrid nel ’92”.

L’allenatore a cui più sei legato?

“Mister Mondonico. E’ il mio secondo papà”.

Il tuo essere sex symbol quanto ha influito sulla tua carriera?

“Sex symbol lo ero solo sui giornali. Sono sempre stato tranquillo e professionale”.

Ora che fai nella vita?

“Vivo a Carmagnola e mi occupo dei miei business”.

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