Lega Serie A, c’è l’accordo Voto unanime per i diritti tv

25 novembre 2016 – Milano

ANSA

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La Lega Serie A si compatta e per la prima volta trova un accordo per ripartire le risorse provenienti dalla vendita dei diritti tv, per la stagione in corso e per le prossima. Una svolta importante. Da quando nel 2009 è entrata in vigore la Legge Melandri è infatti la prima volta: i 20 club della massima serie hanno trovato un punto di equilibrio condiviso e avrebbe definito anche il paracadute per le retrocesse. La svolta, dal valore politico ed economico, sarà illustrata dal presidente della Lega Serie A Maurizio Beretta.
la legge melandri — Introducendo la vendita centralizzata dei diritti televisivi e nuovi criteri di mutualità e redistribuzione delle risorse, la Legge Melandri ha determinato una rivoluzione nel calcio italiano. Al punto che le modalità di “spartizione della torta” hanno rappresentato uno dei motivi principali per cui i club della Lega di Serie A hanno deciso la scissione dalla Lega di Serie B nella primavera del 2009. Questo il momento di rottura. Dopo la scissione, infatti, l’accordo per la divisione delle risorse è sempre stato difficile, scatenando momenti di tensione fra le società del massimo campionato. Trattative estenuanti e percorsi tortuosi, come quello dell’anno scorso quando il motivo del contendere erano i proventi dalla vendita dei diritti tv per il triennio 2015-2018 che scatenò una frattura netta tra due opposti schieramenti. Le sei big in trincea contro i club medio-piccoli. Il risultato è stato un compromesso, votato da 18 club e valido per una sola stagione. Quell’intesa – in cui si raddoppiava da 30 a 60 milioni di euro il cosiddetto “paracadute” per le squadre retrocesse – è stata poi prorogata in attesa del nuovo accordo. La nuova intesa è stata siglata oggi, per la prima volta all’unanimità.

incredibile — Al termine dell’assemblea della Lega Serie A, il presidente della Sampdoria, Massimo Ferrero ha commentato: “Oggi non abbiamo fatto il referendum. Hanno votato tutti sì, è incredibile. Domani? Chissà”.

 Gasport 

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