Lega Pro, l’impegno delle donne contro il Covid

ROMA – La Lega Pro per l’8 marzo scrive a Doris Bia, infermiera di Cremona, un simbolo di cuore e coraggio, che un anno fa lasciò il ruolo di Assessore all’Ambiente, alla Cultura e allo Sviluppo Sostenibile del Comune di Gussola, in provincia di Cremona, per tornare in corsia all’ospedale Oglio Po. Il Presidente Ghirelli le ha inviato una lettera di ringraziamento a nome della Lega Pro e il pallone della C, che “racchiude” il calcio dei valori. “Cara Doris – si legge – la prima parola che vogliamo rivolgerLe è grazie. La sua è una storia che fa bene. Le scrivo a nome della C e dei suoi club, che rappresentano il nostro Paese. Sono espressione, tradizione, storia dell’Italia. La C è la storia di cuore e coraggio di uomini e donne che, anche attraverso il calcio, si impegnano nel sociale. La bellezza della vita: ripartiamo ogni giorno da questa base e dalle sue parole che rimarcano l’importanza dell’ essere e del “fare squadra”. Il pallone che inviamo è il nostro modo per ringraziare Lei e tutte le donne che sono impegnate ogni giorno per sconfiggere il nemico di tutti, il Covid-19. Mi piacerebbe estenderLe un invito.”Ci vediamo allo stadio”. E scrivere accanto la parola “presto”. È speranza. Sarebbe un passo tangibile di ritorno alla vita”.

La Lega Pro ancora una volta guarda avanti per sensibilità e senso civico. Anche l’8 marzo quest’anno sarà una data diversa e festeggiarla così sarà un modo per riconoscere – una volta di più – meriti alle donne lontano da luoghi comuni. La Lega Pro, tra l’altro, ha al suo interno, tra sede e club, oltre 150 competenze al femminile. Come presidenti di club, segretari, area comunicazione, arbitri, area eventi, area emittenti, relazioni istituzionali. 

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