Lecce, la super Primavera spiegata da Corvino: “Perché prendo giovani stranieri e non italiani”

Il responsabile dell’area tecnica dei salentini, primi a +7 nel campionato Primavera, ha parlato anche della mancanza di giovani nelle big, delle difficoltà dei talenti italiani e delle strategie delle grandi squadre che, spesso, trascurano i settori giovanili

Seduto sulla sua poltrona, Pantaleo è vestito di scuro. Davanti a lui, c’è una scrivania: la guardi per un po’, ti risulta difficile decifrarne il colore. Il suo mondo e le sue ambizioni sono racchiusi in quei due metri quadrati, ricoperti di fascicoli e faldoni, con su scritti i nomi delle varie formazioni. Under 16, Under 17, Under 18 e, infine… la Primavera. È il fiore all’occhiello del Lecce targato Saverio Sticchi Damiani. Da sempre attento alla sostenibilità del progetto giallorosso, il presidente ha trovato in Corvino il suo alleato ideale. Nel giro di pochi mesi, la prima squadra potrebbe schierare tre o quattro calciatori cresciuti nella “cantera” salentina. Le qualità non mancano, il campo parla chiaro. Il Lecce è primo in classifica nel campionato di Primavera 1, con sette punti di distacco sulle inseguitrici. Nella squadra di Coppitelli, però, ci sono ben venti stranieri…

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