Lecce, con questo Colombo si vola. Samp, una crisi senza fine

Il giovane attaccante sblocca la partita e regala il raddoppio a Banda con un assist di tacco. Seconda vittoria consecutiva per i pugliesi, blucerchiati sempre penultimi

dal nostro inviato Francesco Velluzzi

12 novembre – GENOVA

Sprofondo Samp, trionfo Lecce. Finisce 0-2 (reti di Colombo e Banda) la sfida spareggio del Ferraris. Con una sonora contestazione: “Non uscite di qua” da parte della sud blucerchiata Mai così in basso la squadra passata dalle mani di Marco Giampaolo a quelle di Deki Stankovic oggi squalificato. Il Lecce si impone senza nemmeno alzare tanto il ritmo come aveva fatto nella prima vittoria casalinga di mercoledì con l’Atalanta e scava un gran solco sulla zona salvezza. A tre punti dal terzultimo posto, occupato dalla Cremonese ora c’è solo lo Spezia a dieci che domani giocherà contro il Verona, ultimo a cinque. Il Lecce sale a quota 15, meritatissimi perché la squadra di Marco Baroni si è assestata, ha trovato uno straordinario equilibrio dietro con la protezione di un regista eccellente come il danese Morten Hjulmand che, giustamente, deve sperare nella convocazione per il Mondiale per il quale il ct danese deve ancora assegnare cinque posti. Due vittorie di fila gli fanno fare un gran salto e per la prima volta l’ex Falcone, decisivo in più di un’occasione, resta imbattuto. La Samp è davvero troppo poco. Difficile inquadrare un migliore in campo, davanti a tanta apatia. Mai uno sbocco, manovra confusionaria, anche se con tante punte in campo nel finale Falcone qualche parata l’ha fatta. Ma quel che stupisce è che in una partita in cui i blucerchiati si giocavano davvero tantissimo il Lecce ha corso pochi rischi e ha controllato con disinvoltura.

IL PRE

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La Sud è uno spettacolo. Strano davvero in una situazione così. La fede è fede. Tutti a cantare l’inno musicale, pure le hostess…. Il Lecce resta fedele ad alcuni suoi riti. I consiglieri. Silvia e Dario Carofalo sempre a bordo campo nel riscaldamento. I giocatori che, quando si levano la giacca della tuta, abbracciano a turno alcuni componenti dello staff.

SI GIOCA

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Dejan Stankovic, è squalificato. In panchina c’è Nenad Samir, il vice. Rispetto alla gara persa a Torino sono cinque gli elementi nuovi nel 3-5-2 che può diventare 3-4-1-2 a seconda della posizione di Djuricic. Il diciannovenne palermitano Daniele Montevago è alla terza da titolare. Affianca Gabbiadini, preferito a Caputo. A sinistra, ed è una prima volta, non c’è nè Augello nè Murru. Dietro Murillo, Ferrari e Amione. Tornano pure Villar e Leris. Nel Lecce Marco Baroni cambia pochissimo rispetto alla prima vittoria interna ottenuta mercoledì contro l’Atalanta. Più forza dietro con Umtiti e Baschirotto spostato a destra tra i quattro al posto di Gendrey. Il grande ex è tra i pali: Wladimiro Falcone, che lo scorso anno fece tentennare Audero.E che a Lecce sta facendo benissimo. La prova al 13’ quando si distende e manda in angolo la prima pericolosa conclusione di Gabbiadini che dopo 35 secondi aveva già mandato fuori la prima conclusone. Il Lecce sta più coperto pronto a ripartire, con il solito Hjulmand dappertutto e Colombo centravanti ancora preferito a Ceesay, terza volta di fila. Anche perché la Samp è solo caos organizzato, quindi lanci e cross sono facile preda dei difensori del Lecce che di testa schivano tutto, su prime e seconde palle. Da quel momento non si vede una squadra che dovrebbe giocare con l’acqua alla gola per salvarsi, con ferocia e aggressività. Al 26’ il primo vero spunto salentino è di Federico Di Francesco che va in serpentina e calcia fuori di pochissimo dal palo. Il Lecce non alza i ritmi col tridente, come con la Dea, ma accentua il pressing con Blin e Gonzalez che prova a inserirsi in area. Solo qualche leggerezza in uscita e in appoggio con Umtiti (che rimedia anche il giallo) e Pongracic. Ma poi col passare dei minuti capisce che la Samp non è arrembante e dalla tattica attendista della prima parte cambia spartito e inizia ad affondare. Al 35′ Hjulmand guadagna una punizione favorevole. La calcia a giro Strefezza, fuori di poco. Ma nell’unico minuto di recupero la Samp si fa male da sola, anche con un po’ di sfortuna: un rimpallo su rilancio di Hjulmand con Villar che praticamente lancia Lorenzo Colombo nella prateria. Il puntero di Vimercate si invola e porta in vantaggio i suoi. Terzo gol, sempre in trasferta. Dopo Napoli e Udine.

SECONDO TEMPO

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Le mosse di Stankovic dopo l’incredibile svantaggio sono Augello per Bereszynski e Yepes per lo sfortunato Villar. Ma è il Lecce che rischia di scappare definitivamente con Di Francesco che segna ma in fuorigioco. La Samp tenta l’assalto. C’è da aggiungere esperienza e qualità davanti: ecco Caputo per Montevago e Verre per Djuricic. Verre si sistema dietro le punte per innescarle. In più c’è la spinta di Augello a sinistra. La squadra di Baroni sta più rintanata, ribatte tutto e appena può riparte. Ma il primo tiro, fuori misura, di Colombo arriva dopo 18’. Bisogna difendere il fortino e infatti dopo 26’ anche Baroni ha bisogno di forze fresche e ricorre al triplo cambio: Banda per Strefezza, l’ex Samp Askildsen per l’esausto Blin e Gendrey per Pongracic. Baschirotto torna quindi centrale con Umtiti (nel frattempo va dentro pure Oudin per Di Fra per dare ancora maggior equilibrio) che continua a battagliare con Gabbiadini. Che ha un ulteriore supporto per il finale: la bandiera Quagliarella che rileva Murillo. Più offensiva di così la Samp non può essere. Ma uno schieramento del genere si espone al massacro. E, infatti, nemmeno un minuto e il Lecce in contropiede raddoppia: Askildsen lancia Colombo che col tacco libera Banda che realizza il suo primo gol in serie A e regala il secondo gol ai 1500 tifosi giallorossi impazziti. E la festa continua. Mentre la Samp subisce la ovvia contestazione dei suoi splendidi tifosi che fino al fischio finale non hanno mai smesso di incitarla.

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