Leao (ri)tocca a te al posto di Ibra: “Zlatan un fratello. Io centravanti? Mi trovo bene”

Il portoghese alla vigilia della Stella Rossa: “Ringrazio Pioli. Questo Milan deve andare avanti a testa alta”

La qualità non si discute – cioè, non è proprio mai stata in discussione – e quindi guardare il suo post in cui esibisce sui social un assist di tacco da fenomeno in partitella a Milanello, non sposta granché. Lo sappiamo: Rafael Leao è stato baciato da un talento enorme ed è proprio per questo che spesso fa una rabbia ancora più grande. Discorso vecchio: c’è chi si allena come un forsennato per arrivare a livelli anche solo decenti (e non basterà tutta la volontà del mondo per riuscirci), e chi accanto ai doni di natura non riesce a mettere le altre doti che richiede lo sport professionistico. Vale sempre la pena aspettarlo? La risposta ovviamente è sì, perché Rafa ha solo 21 anni e un potenziale decisamente superiore alla media.

Numeri buoni

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Il problema è che di continuità per il momento non c’è traccia. Lui ti illude, fa pensare di aver finalmente trovato la strada giusta, ma sono fiammate esaltanti a cui di solito seguono momenti di depressione calcistica. Senza dubbio questa è comunque una stagione decisamente più positiva rispetto alla scorsa. I suoi numeri dicono 6 gol tra campionato e coppe (terzo marcatore della squadra dopo Ibra e Kessie, che però a differenza sua tira i rigori), oltre a 5 assist (secondo in rosa dietro Calhanoglu). Insomma, un bottino niente male e che genera la domanda da cento milioni: che cosa potrebbe fare, dove potrebbe arrivare se trovasse un po’ di costanza nel rendimento e nell’approccio mentale? Già, perché come il più delle volte avviene in questi casi, il grosso della questione gira intorno a quell’aspetto. Pioli mediamente se lo coccola abbastanza, com’è giusto che sia, dandogli ogni tanto qualche sculacciata senza esagerare.

Multi ruolo

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A parziale discolpa di Rafa, gli va anche dato atto che il tecnico rossonero gli ha chiesto diverse cose lungo la stagione. Nel 4-2-3-1 la sua posizione più consona sarebbe quella di esterno sinistro nel tridente, ma Pioli ha dovuto fare di necessità virtù in base agli infortuni. E così Leao si è ritrovato più di una volta centravanti, ruolo che ovviamente può ricoprire ma che non è il suo sbocco naturale, e persino trequartista centrale quando sono venuti a mancare nello stesso momento Calhanoglu e Diaz. Pareva una forzatura eccessiva e invece l’allenatore ci ha visto correttamente. Quanto meno per tamponare l’emergenza. Con la Stella Rossa l’intenzione di Pioli è risparmiare le fatiche del giovedì a Ibrahimovic e quindi là davanti toccherà a Rafa.

Reazione

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“Da centravanti mi trovo bene – ha detto il portoghese in conferenza stampa –, ma la posizione non c’entra. Io voglio dare il massimo secondo le mie caratteristiche e aiutare la squadra. La cosa più importante è vincere e questo va al di là di un mio gol o un assist. Ibra? Per me è come un fratello maggiore. Ci mostra ciò che occorre fare, la sua caratteristica più importante è la mentalità. E noi con lui siamo più forti”. Ma Zlatan non è l’unico con cui Rafa si trova bene. “Devo ringraziare Pioli, che mi dà fiducia tutti i giorni. E anche i miei compagni. Io cerco sempre di ascoltare tutti. Il nostro è un gruppo unito, stiamo bene e andiamo avanti a testa alta. Abbiamo analizzato ciò che non andava, ora dobbiamo guardare avanti e reagire tutti insieme. Siamo il Milan e si gioca sempre per vincere. Siamo una squadra giovane ma di talento”.

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