Leao non va emarginato, può diventare un 9 moderno: Minoliti risponde ai lettori

Contro il Genoa il portoghese è risultato tra i peggiori in campo del Milan. E non è la prima volta in questa stagione. I tifosi vogliono un “vero” centravanti, ma non insistere su Rafael potrebbe rivelarsi un errore clamoroso

Prosegue “Zona mista rossonera”, un appuntamento dedicato ai tifosi del Milan. Un modo per confrontarsi sui temi di attualità della squadra, per commentare i risultati e le strategie societarie. Ogni volta potrete commentare l’articolo e offrire nuovi spunti di riflessione. Nino Minoliti, giornalista della Gazzetta e curatore di questa rubrica, interverrà nel dibattito.

Occhio all’errore

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Quattro e mezzo. E’ il voto che la Gazzetta ha assegnato ieri a Rafael Leao, centravanti del Milan. Il peggiore in campo: non soltanto tra i rossoneri, ma tra tutti i trentadue giocatori che hanno pestato il prato di San Siro. Non è la prima volta quest’anno che il ragazzo portoghese delude le aspettative. Dei tanti giovani di Pioli, è quello che ha fatto meno progressi, considerato oltretutto il grande potenziale tecnico (e fisico: 188 centimetri per 81 chili). Sono in molti, tra i tifosi rossoneri, a sentire l’esigenza di un “vero” centravanti, che possa rappresentare una credibile alternativa a Zlatan Ibrahimovic, anche in prospettiva. E difatti tra i nomi più gettonati per il prossimo mercato ci sono quelli di Vlahovic e Scamacca. Eppure, io credo che non insistere sul ventunenne ex Lilla ed emarginarlo nel progetto futuro, come inevitabilmente avverrebbe nel caso di arrivo di un nuovo giovane attaccante, potrebbe rivelarsi un clamoroso errore.

Come Capello con Ibra?

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Sul tema specifico, il Milan ha già parecchi rimpianti: senza andare al calcio in bianco e nero (il compianto Pierino Prati scaricato abbondantemente prima del tempo) bastano gli esempi recenti di Pierre Aubameyang e André Silva, che sta facendo grandi cose all’Eintracht Francoforte, per invitare alla prudenza. Soprattutto il secondo, guarda caso pure lui portoghese, del quale si ripetevano le stesse cose che ora si dicono di Leao: non ha carattere, non ha la testa per diventare un campione, non regge la pressione di San Siro… Ritengo invece che, data anche l’età, sia più opportuno insistere almeno un’altra stagione con Leao. Ma disegnandoli addosso, o meglio attorno, l’attacco del Milan. Pensare di trovare in Rafael un altro Inzaghi è ovviamente un’assurdità: ma Leao può benissimo diventare un centravanti moderno, che magari parte da una posizione più arretrata o più laterale per poi accentrarsi, sfruttando la sua velocità e le sue enormi qualità tecniche. I 7 gol che ha fatto quest’anno, del resto, li ha fatti tutti da “9”. Certo, lui ci deve mettere del suo. Ma sono convinto che Pioli – con l’ausilio di Paolo Maldini – possa riuscire a fare quello che fece Fabio Capello ai tempi della Juve proprio con Ibrahimovic, cui il tecnico di Pieris affinò il senso del gol e perfezionò il modo di stare in campo. Col risultato di creare uno dei migliori attaccanti-rifinitori-registi d’attacco che siano visti negli ultimi trent’anni. Ci sarà sempre tempo, eventualmente, per cambiare rotta. Che ne pensate?

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