Leao, il Pallone di legno è l’arma in più del Milan: vuole lo Scudetto

Un pallone di legno, più che d’oro, e assai indigesto. Nonostante la sua miglior stagione in carriera in quanto a gol, ben 16, corredata dai soliti, tanti, assist (15) e aver contribuito alla cavalcata rossonera in Champions, terminata come tutti ricordano nella semifinale contro l’Inter, Rafael Leao è stato snobbato dai giurati dal Pallone d’Oro che lo hanno escluso, così come i tutti i suoi compagni rossoneri, dai 30 finalisti.

Uno stimolo in più per un giocatore chiamato, a 24 anni e alla quinta stagione in rossonero, a un ulteriore step, non solo sul lato tecnico, ma anche di leadership, status datogli anche dal recente rinnovo di contratto che lo ha portato a guadagnare 7 milioni complessivi, diventando così l’elemento di gran lunga più pagato della rosa milanista (i vari Theo Hernández, Pulisic, Loftus-Cheek, Chukwueze e Bennacer sono fermi a 4 più bonus).

La beffa

Non è bastata, quindi, la vetrina europea per permettere al nuovo numero 10 del Milan di entrare nella suddetta ristretta élite. Evidentemente aver realizzato un solo gol in Champions, seppur supportato da 5 assist, due decisivi nel quarto di finale contro il Napoli, è stato troppo poco, così come l’impiego avuto, almeno fino a giugno, con la nazionale portoghese. Leao probabilmente stasera, complice il ritardo di condizione di Joao Felix, giocherà titolare al fianco di Cristiano Ronaldo a Bratislava nella sfida al vertice del girone J fra Portogallo e Slovacchia (rossoverdi primi con 12 punti, padroni di casa secondi con 10), ma non si può certo dire che sia stato finora una colonna della sua selezione. Ai Mondiali, seppur scendendo in campo in ognuna delle cinque gare giocate dai suoi, non è mai stato scelto da titolare e ha chiuso con soli 83 minuti complessivi (con 2 realizzati).

Leao e il ruolo in nazionale

Il suo ruolo in nazionale non è cambiato neanche dopo il Qatar, con due subentri a marzo nelle qualificazioni per Euro2024 contro Liechtenstein e Lussemburgo (un gol e un assist nei quindici minuti finali disputati, finale 6-0) e una panchina il 17 giugno contro la Bosnia. L’unica maglia da titolare col Portogallo nel 2023, Leao l’ha trovata nell’ultima gara prima di stasera, ovvero il 20 giugno in casa dell’Islanda (90 minuti senza lasciare il segno). Leao nelle prime tre giornate ha alzato i propri giri di partita in partita: intermittente a Bologna, devastante contro il Torino (2 assist e altre giocate), decisivo a Roma (gol in mezza rovesciata). Nel 4-3-3 disegnato da Pioli rimane il punto di riferimento offensivo, ma non l’unico, perché la presenza di Pulisic a destra ha riequilibrato le forze in campo. Leao già da stasera col Portogallo avrà uno stimolo in più per iniziare a lasciare il segno anche in campo internazionale e mandare un segnale a chi l’ha escluso dalla Top30 del Pallone d’Oro. Gli acuti che nella stagione ’21-22 servirono per guidare il Milan allo scudetto e vincere il titolo di mvp del campionato, gli portarono in dote solo 2 punti nella classifica del premio francese nel 2022. Ora l’obiettivo è portare la seconda stella al Milan per diventare lui… una stella del calcio mondiale. Slovacchia e Lussemburgo (lunedì) sono avvisate, così come l’Inter, la prima rivale dopo la sosta. 

Milan, Giroud e Leao espugnano l'Olimpico. Roma, esordio per Lukaku

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