Leao, Calha, Mandzukic, è il momento di saldare quel “debito”: siete d’accordo? Minoliti risponde ai lettori

Accanto a chi è andato anche oltre le aspettative, nel Milan ci sono tre giocatori che hanno reso meno di quanto ci si aspettasse: nella partita che decide tutto avranno l’occasione di riscattarsi

Prosegue “Zona mista rossonera”, un appuntamento dedicato ai tifosi del Milan. Un modo per confrontarsi sui temi di attualità della squadra, per commentare i risultati e le strategie societarie. Ogni volta potrete commentare l’articolo e offrire nuovi spunti di riflessione. Nino Minoliti, giornalista della Gazzetta e curatore di questa rubrica, interverrà nel dibattito.

Domenica sera il Milan si giocherà tutta la stagione. Quanto valga per il club la partita con l’Atalanta è già stato scritto e spiegato innumerevoli volte e non starò qui a ribadire cose già note. Credo che invece sia da sottolineare un altro particolare: quanto cioè la partita valga per i singoli giocatori. E’ chiaro che tutti coloro che scenderanno in campo, e pure quelli che resteranno in panchina, hanno il massimo interesse a vedere il Milan approdare in Champions: oltre alla possibilità di giocare nella massima competizione continentale, sono in ballo ovviamente ingaggi, rinnovi, possibilità di aumentare le proprie quotazioni in ambito internazionale, sponsorizzazioni personali ecc. ecc.

Fiducia da ripagare

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Ma, a mio parere, c’è anche un altro aspetto da considerare ed è quello che riguarda il rapporto di ciascun atleta con il club: partendo dal presupposto che tutti cerchino di dare il massimo, le situazioni non sono uguali. C’è chi, come Kessie, Kjaer, Hernandez, Calabria, Saelemaekers o lo stesso Donnarumma, che pure potrebbe andare via, ha reso secondo le aspettative e spesso anche di più. C’è chi invece è rimasto sotto e avrebbe l’occasione, nella partita più importante dell’anno, di ripagare la fiducia della società e “mettersi alla pari”, ripagando gli investimenti che sono stati fatti. Chi sono questi ultimi? Secondo me, Leao, Calhanoglu e Mandzukic, anche se quest’ultimo ha più attenuanti. Mi è già capitato, a proposito di Leao, di sottolinearne le grandi potenzialità, che ne fanno un talento sulla carta fuori dalla norma. A sprazzi, la classe s’è pure vista, ma proprio nel momento decisivo il portoghese s’è come eclissato.

Questione di orgoglio

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Lo stesso ragionamento vale per Calhanoglu, che fino a un certo momento del campionato era stato l’autentico del faro del Milan e poi invece ha accusato un vistoso calo, tornando il giocatore discontinuo dei primi tempi in rossonero, incapace di prendersi la squadra sulle spalle, come pure dovrebbe fare un uomo con le sue qualità e che oltretutto chiede per restare un aumento dell’ingaggio. Mandzukic, in verità, ha pagato la lunga inattività, per lui si può parlare di scommessa non andata a buon fine. Dal punto di vista etico, Mario si è dimostrato un signore, rinunciando a una parte dello stipendio che il Milan gli doveva: un gesto raro. Ma ora, anche per una questione di orgoglio, ha l’ultima possibilità di ricambiare nel modo che il club si augurava, vale a dire con i gol. Leao, Calha e Mandzukic: tre uomini con un “debito” da saldare e una partita che, da sola, può cancellare tutte le pendenze. Ritenete che avvertano questo dovere? Che ne pensate: ce la possono fare a riscattarsi? O la loro stagione rimarrà quella delle incompiute?

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