Le promesse di Rocchi: “Dialoghi pubblici arbitri-Var. Meno rigorini? Ci siamo”

Ieri audio aperto a un gruppo di giornalisti durante Verona-Empoli. Il designatore: “Dumfries-Alex Sandro in Inter-Juve? Procedura ok”

dai nostri inviati Dalla Vite-Guidi

16 dicembre – LISSONE

Mai soli, gli arbitri. E continuamente in contatto, dentro la partita, assistiti, idealmente “abbracciati” anche a chilometri e chilometri di distanza. “I dialoghi fra Var e arbitro presto verranno resi pubblici”, racconta il designatore Gianluca Rocchi fra un Master mattutino e la visione inedita, storica a suo modo, della gara Verona-Empoli di Coppa Italia, in cui un gruppo di giornalisti ha potuto ascoltare i contatti-audio fra Dionisi (arbitro) e Irrati (Var). La dimostrazione di quanto il “link” fra campo e Lissone sia costante, diretto, anche rassicurante, certamente importante, interessante e comunque mai invasivo. Una “telecronaca” che sa di Grande Fratello del Var: tutto ciò che esce è verità cruda. L’arbitro fa la sua gara, prende l’ultima decisione, ma Lissone guarda e riguarda tutto, setaccia ogni situazione di gioco: non abbandona mai il direttore di gara. “Stiamo cercando di dare agli arbitri un’immagine diversa, perché a volte vengono messi in discussione per aspetti che ci fanno arrabbiare – racconta Rocchi – . Cercheremo di far ascoltare i nostri dialoghi pubblicamente in futuro, perché non abbiamo niente da nascondere. Cerchiamo di preparare i ragazzi affinché abbiano una comunicazione ‘spendibile’, scusate il termine. La soggettività? È da accettare”.

TI TENGO D’OCCHIO

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L’Aia, era presente anche il presidente Alfredo Trentalange, e la Lega di Serie A hanno avuto l’idea di aprire a parte della stampa (televisiva e scritta) il Centro-Var ma soprattutto la possibilità di ascoltare cosa succede durante una gara che vive in campo ma anche fuori. Dal saluto iniziale fra giocatori e terna (in bocca al lupo per tutti), alla scelta della porta (non c’è testa o croce ma parte blu e verde di una moneta) fino al “bravo, sei stato bravo”, del varista all’arbitro per un fallo che pareva rigore e invece è accaduto fuori area, la gara vissuta in stretto contatto è un modo (e un mondo) rivoluzionato. Ogni situazione è passata a setaccio, un bottone crea la clip per rivedere l’azione in caso di gol, poi ecco il “possibile fuorigioco” che fa rivedere tutto in pochi attimi, rewind e play, dialogano tutti con gli assistenti (Valeriani-Bresmes) che parlano tanto, tantissimo con l’arbitro dando sostegno costante: nella sala-Var di Lissone (vetri trasparenti, arbitri Var e Avar in tuta, più due tecnici, ieri anche una ragazza) la gara è vivisezionata, lo schermo di Irrati diventa rosso nel momento in cui parla all’arbitro: anche le cose più banali fanno la differenza; anzi, proprio le cose più banali non vanno evitate. Verona-Empoli ha avuto dentro di tutto: un colpo di braccio di Parisi (“Aspetta aspetta” dice Irrati a Dionisi) da rigore, due valutazioni perfette dell’arbitro de L’Aquila (espulsione e punizione dal limite all’alba del match), ogni contatto giocatore-pallone (“Difensore”, “petto”, “testa attaccante”, “palla verde” nelle rimesse laterali) è dichiarato dall’arbitro. “Ma l’allenatore ce l’ha con me?” – “No no, col suo giocatore…” – si dicono direttore di gara e assistenti. Si arriva anche alla conta dei giocatori dopo le sostituzioni (“Stulac deve uscire? È qui vicino, sta arrivando”), al riepilogo delle ammonizioni in tempo reale. Non sfugge nulla, non passa nulla: a tal punto che il “challenge” (la chiamata da parte degli allenatori: se succederà) potrebbe sembrare quasi inutile. Ah, poi anche la memoria conta. “Quel giocatore ne ha fatte già due mezze eh…”: tradotto, ti tengo d’occhio.

BASTA “RIGORINI”

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Poi, Rocchi ha aperto i propri pensieri su svariati temi: uno, i “rigorini” in diminuizione, come da sua precisa linea data a inizio stagione. Oggi in Italia la media è di 0,4, la stessa della Champions. “Siamo soddisfatti per come i giovani che stiamo impiegando stanno rispondendo, ci tengo a ringraziare gli esperti di livello internazionale che mi stanno dando una grossa mano, talvolta facendo un passo indietro per far arbitrare proprio i più giovani. C’è comunque tanto da lavorare, siamo a inizio percorso, quindi diciamo che siamo moderatamente soddisfatti di questa prima fase di campionato”. La “rigorite” è passata? “Non sarà colpa nostra se ne daremo tanti, dipenderà da quanti falli in area verranno commessi e noi dovremo essere bravi a sanzionarli. L’unica cosa che possiamo fare è toglierne qualcuno, ma non troppi. Dobbiamo essere bravi a concedere quelli che esistono. Alla 13a sono stati 6 ed erano tutti corretti. Non voglio che i miei vivano con lo stress”. Fra gli episodi riguardati c’è stato anche il contatto tra Dumfries e Alex Sandro in Inter-Juve: l’arbitro Mariani aveva lasciato correre, poi il Var è intervenuto dando rigore. “Se faremo ascoltare l’audio di quell’episodio? Non so quando ma lo ascolteranno tutti. La procedura è stata corretta ed è per quello che di quella decisione eravamo soddisfatti”.

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