Le polemiche? In soffitta, Ibra ha già riconquistato la Svezia. E quel 10 “rifiutato”…

Dopo un’assenza di cinque anni, la sua prima conferenza stampa ha colpito tutti. E la gente è contenta di rivederlo di nuovo in gialloblù

“Il miglior Zlatan di tutti i tempi”. “La conferenza stampa più bella che abbia mai fatto Zlatan”. Due dei tanti titoli sui giornali svedesi il giorno dopo le parole di Ibrahimovic. Dopo quasi cinque anni, Z è tornato nella nazionale gialloblù. C’è chi ha ancora dei dubbi, che teme che di nuovo Zlatan sarà troppo dominante e lo spogliatoio si spaccherà. Ma una maggioranza schiacciante vede come una cosa positiva il ritorno del re, anche considerando che il c.t. Janne Andersson è un tipo tosto. Insomma, saprà gestire Zlatan. E anche vedendo che Ibra è cambiato, maturato. In conferenza stampa tutti hanno visto e sentito uno Zlatan forte e sicuro ma anche serio, onesto, più umile, perfino in lacrime quando ha parlato dei figli.

Ripartenza

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La nazionale svedese rimarrà chiusa in albergo per dieci giorni. I giocatori non potranno vedere i familiari, non potranno uscire, lo impongono le cautele anti Covid. “Sarà dura, ma io sono professionale. Ce la faremo”, dice Zlatan, che già ha avuto il virus. “Le regole devono essere le stesse per tutti”, commenta il medico della nazionale, Anders Valentin. La conferenza stampa di Zlatan è stata trasmessa in diretta su SVT, TV4 e ripresa anche da testate come Expressen e Sportbladet, e lo stesso è stato stamattina per il primo allenamento di Zlatan dopo il ritorno. Dal pubblico, sbirciando i commenti anche sui social, le reazioni sono soprattutto positive. Se Ibra fosse tornato tre anni fa probabilmente sarebbe stato diverso, ma ora tutti hanno la sensazione di un “nystart”, di una nuova partenza.

Numeri

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Zlatan peraltro fa capire di essere cambiato. Alla domanda sulla fascia da capitano ha risposto chiaramente “no, c’è già un capitano, ovvero Andreas Granqvist”. E poi ha raccontato che Emil Forsberg, che ora gioca con il 10, gli ha offerto di riprendersi quel numero di maglia. Ma Zlatan ha detto di nuovo no “quel numero ormai è tuo, ora io devo scrivere un nuovo capitolo”. Però ha chiesto al giovane Andreas Isak, molto gentilmente, se gli avrebbe “prestato” l’11. Isak ha detto di sì: “Va bene, ma solo in prestito. Poi quando smetti fra sei, sette anni, io lo rivoglio”. Zlatan ha riso, raccontando tutto questo, felice di essere tornato e di essere così ben accolto. Sempre da re, ma allo stesso tempo uno del gruppo, uno della squadra, conquistando ancora di più l’amore del popolo svedese.

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