Le parole nello spogliatoio e la tattica divisa per giorni: così Inzaghi ha centrato la semifinale

Da oggi vietato pensare all’euroderby contro il Milan: il tecnico ribadirà che l’unico obiettivo adesso è rimontare in campionato, tornando a vincere domenica a Empoli

Adesso, ripensando alle dichiarazioni di Simone Inzaghi del 22 febbraio a Prime Video, qualcuno non avrà più il coraggio di sorridere. “Chance di vittoria della Champions? Ci vuole sempre un percorso, ma sì, possiamo vincerla” aveva detto con convinzione il tecnico di Piacenza. Era la vigilia dell’andata degli ottavi e contro il Porto i nerazzurri non partivano favoriti dovendo giocare la seconda sfida in trasferta. Neppure due mesi dopo, Inzaghi è in semifinale e affronterà il 10 e il 16 maggio il Milan in un euroderby vietato ai cuori deboli. Di strada per arrivare ad alzare il trofeo ce n’è ancora da fare, ma Simone sicuramente è più vicino all’obiettivo. In campionato la sua Inter ha avuto un rendimento molto deludente, non da grande squadra, ma in Champions l’ex allenatore della Lazio si è confermato bravissimo nel preparare i “dentro o fuori”. Anche contro il Benfica, come era successo con il Porto o nella fase a gironi contro il Barcellona, non ha sbagliato niente. Né dal punto di vista tattico né delle motivazioni.

ORGOGLIO E GRUPPO

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Le parole pronunciate alla vigilia e durante la riunione tecnica di mercoledì hanno avuto una notevole importanza: hanno “scosso” e “ripulito” la testa dei calciatori delusi dal rendimento in Serie A e dalle inevitabili critiche ricevute da tifosi e dirigenza. Inzaghi ha sottolineato che la possibilità di centrare la qualificazione alla semifinale di Champions doveva essere vissuta con la giusta tensione e la necessaria attenzione. Mostrando unità e nessun condizionamento per l’attuale classifica in campionato. Siamo un gruppo vero, ha detto, e bisogna dimostrarlo giocando una partita da Inter, sacrificandoci l’uno per l’altro e restando “insieme” dall’inizio alla fine. Senza pensare al 2-0 dell’andata o speculare su quel vantaggio. Abbiamo l’occasione di entrare nella storia, ha ripetuto, ma possiamo farcela solo se saremo concentrati dall’inizio alla fine.

ALLENAMENTI SPECIFICI

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Un capitolo a parte lo merita il lavoro sul campo e al video. Davanti alla tv Inzaghi ha spiegato come mettere in difficoltà il Benfica, ma soprattutto ha diviso gli allenamenti a sua disposizione (lunedì, martedì e mercoledì mattina) riservandone uno alla fase difensiva, uno a quella offensiva e uno (la sgambatura di mercoledì) alle palle inattive, contro e a favore. L’input è stato quello di togliere la sfera agli avversari, di non permettere loro di palleggiare con tranquillità come fanno solitamente in campionato e in Champions. Per questo ha chiesto a Barella e Mkhitaryan di inserirsi, per far correre all’indietro i portoghesi, ma anche di andare in pressione. Pure dalle punte ha preteso sacrificio e “garra” senza il pallone. Inzaghi ha spiegato che non sempre il Benfica interpreta la fase di pressione nel modo giusto, che ha volte si sbilancia e finisce per dilatare troppo le distanze tra i reparti. Per questo ha ordinato di girare la palla: chiaro l’obiettivo di far correre a vuoto i portoghesi e di disorientarli tatticamente. Il piano non ha funzionato solo dal 35 del primo tempo al quarto d’ora della ripresa, 25 minuti nei quali comunque le Aquile non hanno creato pericoli in serie.

RIMONTA IN SERIE A

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Nello spogliatoio, nel dopo partita, non c’è stato tempo per discorsi, ma solo per i festeggiamenti, peraltro composti perché i due gol incassati nel finale non sono piaciuti. Inzaghi parlerà oggi e chiederà di rivedere la stessa attenzione, la stessa concentrazione e la stessa intensità anche domenica a Empoli. Nelle ultime 8 giornate l’Inter deve assolutamente rientrare tra le prime quattro in classifica, al netto dell’obiettivo di andare avanti sia in Europa sia mercoledì in Coppa Italia. Dopo oltre un mese e mezzo Simone si aspetta una vittoria in Serie A: la semifinale di questa Champions è stata conquistata, ma l’accesso alla prossima va guadagnato entrando nelle prime quattro. Un traguardo al momento lontano. Alzando la coppa a Istanbul il problema sarebbe risolto, ma questo resta un “pazzo” piano B o se preferite un sogno. Inzaghi sa che adesso deve trovare il modo di far cambiar passo al gruppo anche in campionato e che deve riuscirci a partire da domenica. Il tempo degli errori è finito.

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