Le mani vive di Malgioglio: l’eroe dei più deboli finalmente premiato

L’ex portiere dell’Inter riceverà da Mattarella l’Ordine al merito “per l’impegno a favore dei bambini affetti da distrofia”. Dall’aiuto di Klinsmann ai fischi dell’Olimpico, storia di un calciatore non convenzionale

Le mani. Bisogna partire dalla mani per raccontare la storia – bellissima e dolorosa – di Astutillo Malgioglio, che il 29 novembre il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nominerà Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana “per il suo costante e coraggioso impegno a favore dell’assistenza e dell’integrazione dei bambini affetti da distrofia”. Sono mani salde e forti di portiere, quelle di Malgioglio: lo è stato per sedici anni ad alti livelli – Bologna, Brescia, Pistoiese, Roma, Lazio, Inter, Atalanta dal 1976 al 1992 – mani che prendono un pallone, lo abbrancano, lo custodiscono. Oppure lo respingono, lo schiaffeggiano, lo lanciano lontano. Sono anche mani di un uomo speciale, unico, un’anima pura, una pecora candida nel gregge.

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