Lazzari: “Covid e stiramento, ora torno al top. Senza tifosi è un altro sport”

ROMA – La carriera di Manuel Lazzari parte da lontano. La gavetta in Serie D, poi la Spal, infine la Lazio. Con i biancocelesti ha esordito anche in Champions League. Il sogno di ogni bambino che inizia a giocare a calcio. L’esterno biancoceleste, freccia di Inzaghi, ha parlato del suo momento ai microfoni di Lazio Style Channel e non solo. Impossibile non dedicare un pensiero a Maradona: “Ha cambiato il calcio, è una leggenda vera e propria. Parliamo di una perdita molto grave, giusto che ci siano questi tre giorni di lutto e il minuto di silenzio sui campi. Dispiace a tutto il mondo”.

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Tra campionato e Champions

“In Serie A non c’è una vera e propria favorita. La Juventus ultimamente ha sempre dominato, ma quest’anno non c’è una squadra che spicca. Sarà un campionato aperto dall’inizio alla fine e noi faremo di tutto per farci trovare pronti. Il mio come primo gol della stagione? Aveva sempre vinto Immobile. A chi segna la prima rete viene regalata una bottiglia di vino. Sono contento e spero di continuare così. Peccato per aver sbagliato il gol contro lo Zenit. Colpa mia, potevo angolarla di più, ma non sono molte le volte in cui mi trovo in quelle posizioni. Dovevo fare di più, ma l’importante era portare a casa la vittoria che ci avvicina al passaggio del turno”. Sull’esordio in Europa: “Dai campi della serie D a quelli della Champions ce ne passa, per ogni bambino che gioca a calcio è un punto di arrivo che pochi riescono a raggiungere. Per me è stato qualcosa di unico e se ripenso a tutte le cose che ho fatto per arrivare dove sono oggi mi emoziono e spero di continuare così. Per ora i due momenti più belli della mia carriera sono l’esordio in Nazionale e l’esordio in Champions, che è la competizione più importante per un giocatore”.

La Lazio e futuro

“Per me la Lazio, e l’ho già dimostrato l’anno scorso quando mi sono presentato qui con lo zaino in spalla, è unica. È stato un anno importante per me, la società è importantissima, è una big italiana e ci stiamo facendo valere anche in Europa. È qualcosa di incredibile. Arrivare alla Lazio ti fa cambiare mentalità. Capisci subito la differenza tra una società che aveva il compito di salvarsi a una società in cui gli obiettivi sono altri. Devi vincere ogni partita sia che giochi con la Juve che con il Crotone, la mentalità è vincente. Da piccolo mi piaceva molto Kaka, mio papà mi faceva vedere le partire del Milan adesso mi piacciono molto Davies e Carvajal. In futuro spero di continuare così come tutta la squadra, speriamo di andare agli ottavi di Champions e di fare un grande campionato fino all’ultima giornata”.

Senza tifosi

“Quando giocavamo all’Olimpico davanti al nostro pubblico andavi in campo con la consapevolezza di giocare in dodici perché con 40-50mila tifosi che ti spingono è tutto più semplice. Con il pubblico è un altro sport, ma sappiamo che è un momento difficile e quindi teniamo duro. Quest’anno sono stato fermo tre settimane: prima lo stiramento e poi il Covid, queste prime gare mi servivano per riprendere la condizione. Spero di recuperare ancora meglio. Domenica c’è una gara importantissima e penso che i friulani abbiano pochi punti rispetto al valore della rosa. Ci attende una partita difficile, ma abbiamo avuto un giorno in più di riposo e se recuperiamo le energie possiamo fare un grande match. Quello delle 12:30 è un orario un po’ fastidioso perché appena ti svegli devi fare colazione e pranzo insieme. Dopo l’Udinese ci sarà la gara con il Dortmund, ci giocheremo il primo posto del girone consapevoli delle nostre qualità e anche della loro forza”.

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