Lazio, visto Muriqi? Due gol nel Kosovo, ora vuole segnare anche in A

L’attaccante è ancora a secco con Inzaghi, ma in patria vede la porta (è il miglior marcatore della nazionale). Adesso è tempo del primo squillo in biancoceleste

Una buona notizia. Ripetuta e confermata. Vedat Muriqi in nazionale ha dimostrato di vedere la porta. Due partite (la prima mercoledì contro l’Albania, la seconda domenica contro la Slovenia) e due gol segnati. Uno a incontro. Il primo su rigore, il secondo con un tiro di prima di sinistro su azione. Il suo Kosovo ha perso entrambe le gare, ma lui ne è uscito vincitore. È infatti lui l’unico, di tutta la squadra, ad aver segnato. La porta la vede. Ora deve solo inquadrarla con la Lazio.

Minuti

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Nelle sue prime sette presenze in biancoceleste (le ultime tre, fra campionato e Champions, da titolare) è ancora a secco di gol. In 284′ giocati, inoltre, ha avuto una sola vera occasione da rete: è arrivata contro la Juventus, quando, su sponda di Milinkovic, non è giunto in tempo sul pallone che avrebbe solo dovuto spingere in porta. In nazionale si è però sbloccato, ha ritrovato fiducia, e ha mandato un chiaro segnale a Inzaghi, compagni, società e tifosi: bisogna solo aspettarlo.

Inserimento

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Per Muriqi l’inserimento nella Lazio non è stato dei più semplici: arrivato con un problema al quadricipite della gamba sinistra, fino a metà ottobre non si è potuto allenare con i compagni. Essendo particolarmente possente (è alto 195 centimetri e pesa più di 90 chili) ha inoltre bisogno di tempo per carburare. Il livello del campionato italiano, fra l’altro, è oggettivamente più alto rispetto a quello turco (la Lazio lo ha acquistato in estate dal Fenerbahce), anche per questo era prevedibile che dovesse adattarsi alla Serie A, prima di riuscire a incidere. Per quanto sia l’acquisto più costoso nell’anno del ritorno in Champions (circa 18 milioni), non si poteva dunque pretendere un impatto immediato. E se è vero che Muriqi ha bisogno di tempo per inserirsi, è anche vero che la squadra, a sua volta, deve ancora adattarsi al suo modo di giocare: nell’ultima partita, quella dell’8 novembre contro la Juventus, Correa, abituato a duettare con Immobile, in un paio di occasioni ha lanciato l’attaccante kosovaro in profondità. Non il modo migliore per esaltarne le caratteristiche. C’è bisogno di trovare un equilibrio, e il tempo, in tal senso, non può che aiutare. Intanto però sia Muriqi che Inzaghi possono sorridere. Dalle partite del Kosovo è arrivata una buona notizia. Ripetuta e confermata: i due gol di Muriqi danno fiducia a lui, alla Lazio e ai suoi tifosi.

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