Lazio, trappola Champions: Udinese da scalare dopo sole 64 ore

ROMA – L’Europa League “infattibile” nella stagione compressa dal Mondiale in Qatar. «Cosa ci porta d’inverno?» l’interrogativo di Mau da girare a Infantino. Volendo approfondire, ci sarebbero le inchieste del Guardian e non solo. Aggiungete il turnover indigesto. «In Inghilterra, non so perché, ogni tre giorni giocano gli stessi undici». Sarri, bontà sua, ieri non ha parlato (non è una novità, solo due conferenze di vigilia su dieci da inizio campinato) risparmiando il tormentone dei calendari stilati dalla Lega. La Lazio, esattamente a 64 ore di distanza dal triplice fischio dell’arbitro tedesco Stegemann, torna in campo dopo la fatica sopportata con lo Sturm Graz. Si poteva fare poco di meglio, se non guadagnare cinque o sei ore, giocando in notturna. Il posticipo classico del lunedì era impossibile: mercoledì l’Udinese affronterà il Monza nei sedicesimi di Coppa Italia. Mau lo sapeva e sul tema, sollecitato qualche giorno fa, non si era esposto.

Lazio-Udinese, la probabile formazione di Sarri

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Lazio-Udinese, la probabile formazione di Sarri

Caldo

Dunque trappola Champions da evitare, recuperando ogni energia possibile attraverso il riposo fisico e mentale. Per la Lazio si tratta della terza partita in sei giorni, non in sette netti, a partire da lunedì a Firenze. Il sovraccarico è legato all’espulsione di Lazzari e al secondo tempo con gli austriaci, giovedì sera, in inferiorità numerica. Fatica enorme. Immobile era piegato sulle ginocchia a una decina di minuti dalla fine. Oggi all’Olimpico si scenderà in campo alle 15 sotto un sole non certo autunnale: quasi 25 gradi, vento da scirocco, aria carica di umidità dicono le previsioni meteo. C’è il rischio del fiato corto, non solo di sbagliare abbigliamento. Partita non banale. Può valere mezzo campionato, considerando lo stato di forma dell’Udinese e la classifica: Sarri e Sottil, a meno 3 dal Napoli, sono salite in quota scudetto. C’è molto di più credibile in gioco e riguarda la corsa Champions. I friulani non perdono da Ferragosto: prima e unica sconfitta in campionato all’esordio con i campioni d’Italia del Milan. Poi percorso netto e ben sei vittorie consecutive, chiudendo la serie con un pareggio in rimonta con l’Atalanta. Segnarne due negli ultimi venti minuti ai Gasperini boys, significa godere di ottima salute e correre senza respiro.

Altezza

Occhio alla stazza dell’Udinese. Squadra fisica, piena di centimetri e di muscoli, non solo arricchita dagli spunti di classe di Deulofeu (6 assist e 26 passaggi chiave) e dal cambio di passo di Pereyra (5 assist). L’argentino, all’alba della carriera (29 aprile 2012) stese Reja, firmando il suo primo gol in A per il 2-0 che proiettò l’Udinese di Guidolin in Champions, bruciando la Lazio in volata per il secondo anno di fila. Edy scontava l’infortunio di Klose e sembra che la storia, maestra di vita, non abbia insegnato molto a Lotito e Tare se è vero che, nonostante gli investimenti massicci in estate (10,7 milioni su Maximiano e 9 su Marcos Antonio, due riserve), Sarri è rimasto senza il vice Immobile. Voleva un terzino sinistro, ma Udogie lo ha preso il Tottenham tirando fuori 25 milioni e lasciandolo in parcheggio a Udine. L’italo-nigeriano non è l’unico colosso dei friulani. Beto, il centravanti portoghese, è alto 1,94 e rinnoverà il duello con Ciro (5 gol contro 6). Intorno ai 190 centimetri anche il play Walace e il centrale sloveno Bijol (ex Cska Mosca), pericolosissimo di testa e sui calci piazzati. Sarri dovrà scollinare attraverso intelligenza tattica e resistenza atletica. Dura reggere 90 minuti all’intensità friulana. Non basteranno i colpi geniali di Milinkovic, re degli assist (7) in Serie A. Il test misurerà le prospettive. L’anno scorso all’Olimpico finì 4-4 con la Lazio bucata in contropiede. Provedel non prende gol da 389 minuti in campionato. L’ultimo a batterlo è stato Kvaratskhelia del Napoli il 3 settembre. Da allora 4 vittorie di fila con un parziale di 14-0. Servono conferme. Andiamo a vedere.

Lazio, i numeri dell'Olimpico: con l'Udinese verso i 45mila

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