Lazio, tabù trasferta in Europa da sfatare

ROMA – Parlare di “mal di trasferta” europeo forse è troppo. Nelle competizioni Uefa, in fondo, anche un pareggio lontano da casa può rivelarsi importante. Già, può far comodo, sia quando si parla di fase a gironi, sia quando l’ambito sono gli scontri a eliminazione diretta. Il dato però deve far riflettere, perché se nelle ultime 15 partite della Lazio lontano dall’Olimpico in Champions o Europa League è arrivata una sola vittoria, qualche domanda c’è da porsela. Soprattutto se si è a poche ore da una sfida, quella a Rotterdam, in cui la squadra biancoceleste si gioca il passaggio del turno e la posizione finale nel gruppo F.

Precedenti

Per risalire all’ultimo precedente non bisogna andare troppo in là nel tempo, basta fermarsi al 25 novembre di un anno fa a Mosca, contro la Lokomotiv: un 3-0 a domicilio griffato dalla doppietta di Immobile e dalla rete di Pedro. Un risultato importante, arrivato alla quinta giornata della fase a gironi, ma che non permise alla squadra di Sarri di qualificarsi da prima della classe, piazzandosi come seconda e incontrando il Porto (retrocesso dalla Champions) nei playoff. Fatta questa eccezione, per trovare un’altra vittoria esterna dei biancocelesti bisogna tornare addirittura al 25 ottobre 2018, quando la squadra all’epoca guidata da Simone Inzaghi si impose 3-1 a Marsiglia con le reti di Caicedo, Wallace e Marusic. Da allora, a parte il blitz in Russia, sono stati collezionati 5 pareggi e 9 sconfitte.

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Nella stagione 2018/2019, dopo il successo sui francesi arrivò un pareggio con l’Eintracht Francoforte in Germania e il ko con il Siviglia in Spagna nel playoff. In quella successiva en-plein di sconfitte esterne nel girone con Cluj, Rangers e Rennes. Molto meglio l’anno dopo, l’unico in cui la Lazio disputò la Champions League: lì arrivarono infatti tre pareggi in trasferta nel gruppo con Bruges, Zenit e Borussia Dortmund, così la squadra biancoceleste si qualificò agli ottavi di finale, dove però si arrese di fronte a un Bayern Monaco di un altro pianeta (che all’Allianz Arena vinse 4-1). Infine vanno aggiunte al conteggio le gare di Europa League della scorsa stagione, la prima di Sarri a Roma: oltre al successo a Mosca, arrivò un ko con il Galatasaray in Turchia, un pari a Marsiglia in Francia e una sconfitta con il Porto in Portogallo nel playoff che decretò l’eliminazione dalla competizione.

Cura

Insomma, un ruolino di marcia non proprio esaltante lontano dall’Italia per la Lazio. Serve una marcia in più anche quando si respira l’aria internazionale. E serve domani, perché l’equilibrio nel girone impedisce di fare calcoli o riposare. A Rotterdam occorre una vittoria per stare tranquilli ed evitare possibilmente di piazzarsi al secondo posto nel girone, in modo tale da scongiurare di nuovo un playoff con le squadre retrocesse dalla Champions League. Sarri deve far superare alla squadra una volta per tutte il “mal di trasferta” europeo. Ha già ottenuto una vittoria l’anno scorso, ne serve un’altra in questa edizione dell’Europa League.

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