Lazio, super Immobile: gol da record con il copyright

ROMA – Marchio Immobile, il più imitato e riprodotto. Segna i gol che fanno notizia e che fanno seguaci. I colpi segnati appostandosi sul secondo palo sono diventati un celebre brand da bomber. Sono anni che li prova e li centra in tutte le categorie, dalle più polverose alle più stellari. Sono anni che difensori e portieri si fanno impallinare. Cadono tutti ai suoi piedi. E da qualche tempo i cannonieri della Serie A gli rubano la giocata. Ha il copyright, Immobile. «Perchè gli attaccanti adesso vanno tutti sul secondo palo, hai impostato una nuova moda?», è la domanda che Marco Parolo ha posto a Ciro durante l’intervista “Compagni di Stanza” realizzata in esclusiva da Dazn e che sarà visibile da oggi nella sezione Heroes della piattaforma streaming, ne anticipiamo alcuni stralci. «Eh, lo sto vedendo anche io», ha risposto Ciro compiaciuto. E’ il trucchetto che gli ha trasmesso papà Antonio, ex bomber di provincia, fin da quando era ragazzo. E Ciro, il consiglio di piazzarsi sul palo più lontano, non lo dimentica mai. Nessuno può imprigionare il suo istinto: «Litigo anche con Sarri perché anche lui mi dice “sul primo, sul primo”».

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Le confessioni di Immobile

È inimitabile, Ciro Immobile. Ha lo scettro dei capocannonieri in mano, lo ha conquistato per la quarta volta e la quinta sarebbe da record dei record. Provano a emularlo, non basta studiarlo. Ha doti soprannaturali, l’impulso del gol lo guida nella caccia al colpo: «Ho fatto tanti gol d’istinto soprattutto quando ero più giovane. E li ho segnati già prima di averli fatti nel senso che so dove va a finire la palla, so dove voglio indirizzarla. È come se mi immaginassi il gol già durante l’azione, so già come potrebbe finire». Ha le visioni, Ciro. I gol li fiuta, li immagina, li scorge leggendo l’azione mentre si sviluppa. Con Parolo si sono incontrati a Formello, hanno parlato nella stanza che hanno diviso per tanti ritiri. Hanno parlato come si parla tra amici, hanno diviso tanti momenti insieme. Parolo ha vissuto la crescita di Ciro, ha assistito alla sua esplosione, al completamento del suo talento: «Prima andavo in campo con il solo pensiero di fare gol, adesso il mio pensiero è aiutare la squadra. Ma questo fa parte di un percorso di crescita», ha spiegato Ciro. E’ diventato più forte, in campo e fuori. È un bomber tutto d’un pezzo, provano sempre a indebolirlo attaccandolo, non ci riescono: «Ci sono varie opinioni, non di tutti, che a volte mi fanno pensare, a volte mi fanno fare una risata, altre volte mi fanno arrabbiare. Ma alla fine, come mi dicono tutte le persone che mi vogliono bene, credo che quando smetterò di giocare tutti si renderanno conto veramente di ciò che ho fatto».

Immobile, i rimpianti

Immobile ha dei rimpianti. Il primo risale al periodo vissuto a Dortmund: «Probabilmente avrei voluto un po’ più di tempo, lì mi sentivo veramente bene nei primi 6 mesi. A Siviglia non mi sono preso con l’allenatore, nell’arco di una carriera può capitare. Invece a Dortmund si poteva fare sicuramente qualcosa in più». Nella Lazio è stato Inzaghi il suo guru, l’ispiratore degli attacchi verticali che hanno spettacolarizzato i primati di Immobile. Dalle scartoffie della memoria emergono emozioni, gol a raffica, vittorie, Coppe, abbracci e anche uno scazzo. Risale al 2019, a quel Lazio-Parma, Ciro contestò una sostituzione di Simone. Parolo era in campo, gli ha ricordato l’episodio: «Ho fatto un errore io – ha ammesso Immobile – ho sbraitato dopo la sostituzione perché volevo giocare. Poi nei giorni successivi il mister mi ha detto che non se l’aspettava da me. C’era rimasto un po’ male, ma dopo il gol col Genoa sono andato ad abbracciarlo ed è passato tutto». Ciro e Simone si rivedranno venerdì sera all’Olimpico, in un’altra Lazio-Inter. L’anno scorso, ad ottobre, Immobile segnò il primo dei tre gol del 3-1. Al ritorno hanno vinto i nerazzurri, ma Ciro ha sempre colpito (2-1). Immobile e Inzaghi, felicissimi di rivedersi e anche di battersi.

Tributo a Immobile, patrimonio della Lazio e del calcio italiano.

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Tributo a Immobile, patrimonio della Lazio e del calcio italiano.

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