Lazio-Sarri, prove di rinnovo: ma prima…

Vertice con Lotito: serve qualcosa prima di raggiungere l’accordo sul prolungamento. Non c’è comunque fretta, il contratto scade nel 2023

Un altro vertice. Per pianificare la prossima stagione e porre le basi per la sottoscrizione di un nuovo e più lungo accordo. Ieri sera a Formello Maurizio Sarri e Claudio Lotito sono tornati a parlarsi, a distanza di quasi un mese dal precedente incontro che il tecnico aveva poi definito “introduttivo”. Quello di ieri sera è stato invece molto più concreto. E promettente. Si è parlato soprattutto di mercato, delle scelte da fare, dei buchi in organico da colmare. Il discorso-prolungamento contrattuale è invece rimasto sullo sfondo, perché se prima non sarà fatta piena chiarezza sulla programmazione tecnica relativa alla prossima stagione è inutile parlare di nuovo contratto. Anche perché l’attuale contratto dell’allenatore scade nel 2023 e non c’è quindi un’urgenza assoluta di siglare subito una nuova intesa.

I nodi

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Le questioni aperte sono innumerevoli. Per scelta e per necessità la Lazio dovrà infatti fare una vera e propria rivoluzione sul prossimo mercato. Per scelta perché si vuole regalare a Sarri una rosa composta da giocatori più adatti al suo tipo di calcio. E per necessità perché l’organico, che va comunque ringiovanito, perderà almeno 3-4 elementi che sono in scadenza di contratto. Andranno via sicuramente Luiz Felipe, Strakosha e Leiva, in dubbio c’è pure Radu, mentre per Patric si sono aperti spiragli importanti per il rinnovo (allo spagnolo sarebbe stato offerto un quadriennale da 1,2 milioni l’anno: il sì potrebbe arrivare a breve). Ecco, dal punto di vista delle garanzie che il tecnico chiede, la conferma di Patric sarebbe un’ottima base di partenza. E Sarri lo ha detto chiaramente a Lotito ieri sera. Più in generale il Comandante vuole avere voce in capitolo sulle scelte di mercato che saranno effettuate. Non si tratta di sostituirsi ai dirigenti e imporre loro le decisioni, ma neppure possono essere semplicemente avallate le operazioni portate avanti dalla società. Questo è stato il nodo cruciale della serata. Sembra che sul punto le parti abbiano raggiunto un’intesa di massima.

Le scelte

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Adesso però questo feeling va tradotto in atti concreti. In scelte, cioé, che siano davvero condivise. Oltre a quella su Patric, che pare stia andando a buon fine, ci sarà poi da “accontentare” l’allenatore almeno su un altro difensore. È noto che Sarri abbia dato il proprio placet tanto all’arrivo di Romagnoli quanto a quello di Casale. Difficile che arrivino entrambi, ma almeno uno dei due dovrebbe essere preso. Per il milanista la trattativa è in fase di stallo, ma non è tramontata (ballano circa 500 mila euro l’anno tra domanda ed offerta). Poi Sarri ha ribadito che, per il nuovo terzino sinistro, i nomi giusti sono quelli di Emerson Palmieri e Parisi (in alternativa tra loro, ovviamente). Il discorso play è invece ancora tutto da scoprire. Sono circolati tanti nomi, ma la partita vera deve ancora iniziare. E Sarri vuole esserne protagonista perché quello è un ruolo decisivo. Più elastico sarà invece il discorso relativo al vice Immobile.

Il contratto

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E il prolungamento contrattuale al 2025? Per adesso resterà in sospeso. Se ne riparlerà nelle prossime settimane, quando magari almeno qualcuna di queste operazioni pianificate saranno portate a termine. Lotito aveva annunciato già a Natale il nuovo accordo, che poi è rimasto invece lettera morta. Ma la settimana scorsa ha ribadito che c’è tutta la volontà di prolungare l’accordo col tecnico. Sarri, dal canto suo, pur essendo rimasto spiazzato dal “ripensamento” di Lotito dopo Natale, è attratto dall’idea di proseguire a lungo la sua esperienza in biancoceleste (lo ha ripetuto più volte). Una prospettiva che dopo il vertice di ieri sera è molto più concreta. Ma adesso sarà fondamentale dare il via alle operazioni di mercato concordate.

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