Lazio, progetto Flaminio: Lotito al lavoro sul nuovo stadio

ROMA – Sono poche le indiscrezioni che filtrano al riguardo, ma il sogno Flaminio della Lazio non è stato abbandonato. Al contrario, Lotito continua a lavorare sotto traccia per cercare di rendere sempre meno inestricabili i nodi rappresentati dal vincolo di tutela del Ministero per i beni e le attività culturali che pende sullo stadio realizzato da Pier Luigi e Antonio Nervi (la cui famiglia detiene i diritti d’autore patrimoniali e morali fino al 2049) in occasione delle Olimpiadi di Roma del 1960. Il presidente biancoceleste vuole regalare ai tifosi un impianto di proprietà nel cuore della Capitale, facendolo diventare una vera e propria attrazione, con al suo interno musei, negozi e molto altro. Un polo capace non solo di attirare i sostenitori biancocelesti durante le partite, ma pure gli appassionati di calcio o i turisti.

Lazio, i tifosi sognano il Flaminio: sit in fuori lo stadio

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Stadio Lazio, il progetto

Per riuscirci però Lotito ha l’esigenza di trasformare l’impianto radicalmente, al fine di renderlo adeguato ai parametri Uefa: occorre di sicuro una copertura e l’aumento del numero di posti a sedere, così come la possibilità di una lunga serie di lavori verso i quali si è sempre opposta la famiglia Nervi, supportata peraltro dal Piano di Conservazione (che delinea cosa si può e non si può fare) presentato il 27 ottobre 2020 in Campidoglio, con l’avallo dell’allora sindaca Virginia Raggi e della Sovrintendenza. Un ostacolo che fino a poco tempo fa sembrava insormontabile, ma che nei mesi scorsi è stato ridimensionato grazie al parere positivo del Ministero della Cultura sul progetto di riqualificazione dello Stadio Artemio Franchi di Firenze (anch’esso costruito da Pierluigi Nervi e con i medesimi vincoli), per il quale sono già stati destinati 95 milioni di euro del Piano Nazionale di ripresa e resilienza: «L’intervento – si legge sulla nota pubblicata dal MiC – prevede il recupero di un iconico monumento, considerato uno dei migliori esempi dell’architettura europea del 900, garantendone la funzione sportiva originaria e adeguandolo alle esigenze di sicurezza e fruibilità di un impianto contemporaneo». L’intervento porterà a una sostanziale modifica del disegno originale dell’impianto, sia all’interno sulle tribune che, soprattutto, all’esterno con l’installazione di una copertura fotovoltaica (leggera e orizzontale) che andrà a posizionarsi esattamente sopra la struttura. Quindi senza modificare quest’ultima, ma di fatto coprendola.

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Lazio, il tavolo tecnico stadio Flaminio

Si è trovato dunque un escamotage per aggirare il problema, proprio ciò che sta valutando un pool di esperti ai quali si è affidato Lotito per lo Stadio Flaminio. Nelle ultime settimane ci sarebbero anche stati dei primi confronti tra loro e rappresentanti omologhi del Comune di Roma per capire su quali aspetti puntare nella futura proposta di riqualificazione della Lazio, al fine di renderla accettabile da parte della Sovrintendenza. Tavoli tecnici che hanno portato all’inserimento di alcune nuove variabili da prendere in esame e che potrebbero far slittare di qualche settimana la presentazione ufficiale del progetto. Inoltre, il sindaco Gualtieri avrebbe confermato ampissima disponibilità ad ascoltare le proposte, così come a fare da “mediatore” con la famiglia Nervi. Insomma, quello che fino a poco tempo fa sembrava solo utopia, sta cominciando a trasformarsi in qualcosa di più raggiungibile. Lotito ci sta provando e alcune indiscrezioni parlano anche di “Binance Stadium” come potenziale nuovo nome dell’impianto, la cui realizzazione potrebbe infatti anche coinvolgere (con una partnership) il nuovo sponsor. Ma, al momento, si tratta solo di rumors. Quel che è certo è che la Lazio, anche se sotto traccia, sta continuando a lavorare sul suo sogno Flaminio.

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