Lazio, passo da scudetto

ROMA – Altro che Champions, sarebbe un passo da scudetto: 24 punti, solo uno in meno rispetto al Napoli nel girone di ritorno. Sarri nella scia di Spalletti prendendo in esame la classifica parziale delle ultime undici giornate. Sassuolo terzo con 23 punti, Bologna e Juve chiuderebbero a quota 21 la zona Champions. Vola la Lazio, ancora dentro un allungo irresistibile, più forte dell’emergenza legata alle frequenti assenze di Immobile. La creatura di Sarri è esplosa, il Napoli dei fenomeni ha perso qualche colpo, così si sono riallineati i valori. Pensate dove sarebbe la squadra biancoceleste se Ciro non si fosse mai fermato e il rimpianto di Sarri risale all’inizio di novembre, prima della sosta mondiale, quando gli infortuni di Zaccagni, Lazzari e Immobile si aggiunsero al calendario fittissimo del girone di Europa League.

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Differenza

Sette vittorie nelle ultime otto giornate, ma il ritorno si era aperto con due pareggi consecutivi (Verona e Fiorentina) e il ko interno di fronte all’Atalanta, quando il capitano stava rientrando dallo stiramento riportato al Mapei di Reggio Emilia. Un dato basti per archiviare la teoria fasulla che la Lazio sa resistere senza Ciro: con il suo rientro, 5 gol realizzati in 2 partite tra Juve e Spezia. La squadra biancoceleste ne aveva realizzati 7 nelle precedenti 6. C’è una bella differenza, testimoniata dall’ultima mezz’ora con la Juve, quando la Lazio ha sofferto e difeso, non riuscendo più a tirare e allungarsi in contropiede. Mancavano sulla fascia destra gli scatti e le accelerazioni di Felipe, abituato a venire incontro alla palla da punta centrale. La vera garanzia è la miglior difesa della Serie A, appena 20 gol subìti in 30 giornate.

Continuità

Guardate la classifica. La Lazio è seconda con appena 5 sconfitte. Le concorrenti per la Champions hanno perso più partite: 7 il Milan e la Juve, 8 la Roma, 9 l’Atalanta, 11 l’Inter. Il Napoli, non a caso, è in fuga per il titolo e ha perso soltanto tre volte. Di solito uno scudetto si vince con tre o quattro sconfitte distribuite lungo l’arco del campionato. La Lazio, in termini di continuità, è cresciuta molto rispetto alla passata stagione e questo è uno dei suoi principali meriti slegati dall’aspetto tattico. L’altro è aver capito che si sarebbe rivelato un boomerang tentare di andare avanti in Conference impiegando sempre i titolarissimi.

Attesa

I conti Champions, vero obiettivo stagionale, sono condizionati dalla Juve, dal ricorso al Collegio di Garanzia del Coni, dal successivo processo legato al filone stipendi. Con 10 punti di vantaggio sulla quinta (l’Inter a quota 51), conservando l’attuale penalizzazione dei bianconeri, in teoria potrebbero bastare 14 punti nelle ultime otto giornate, a patto di non perdere con tre gol di scarto il confronto diretto di San Siro con Inzaghi il 30 aprile (3-1 per la Lazio all’Olimpico). Sarri, nella differenza reti generale, è largamente in vantaggio su Inter e Atalanta. Con il Milan di Pioli ha vinto 4-0 all’andata e con la Roma, oltre ai cinque punti di vantaggio, vanta il doppio successo nei confronti diretti. Un margine reale di sei lunghezze da difendere sino al 4 giugno, anche se Mau non fa tabelle.


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