Lazio, Milinkovic-Savic spento e innervosito

No, quello sceso in campo a Lecce non è ancora il vero Milinkovic. Gli serve un po’ più di tempo per carburare, il fisico non risponde ancora come nei momenti migliori e, di conseguenza, anche la testa fatica e si indispettisce non vedendo realizzato quello che vorrebbe. Prestazione deludente, quella di Sergej. Soprattutto a inizio secondo tempo, il suo calo di condizione si è in visto in modo più che evidente. Errori non da lui, palloni regalati agli avversari e passaggi quasi sempre all’indietro, senza trovare mai una giocata illuminante.

Sostituzione

Basti pensare che delle 14 palle perse dalla Lazio nella partita di ieri, ben 7 portano la firma del Sergente, la maggior parte di queste arrivate in modo banale. Numeri che però non lo avrebbero comunque portato a quella sostituzione arrivata al 62′ per via di un corto circuito comunicativo in panchina, come spiegato da Sarri al termine della partita: «Abbiamo fatto un casino, perché non lo volevo più cambiare. Prima del pareggio si parlava di sostituirlo, ma dopo l’1-1 non intendevo più toglierlo e avevo scelto Basic. Poi mi sono distratto per rivedere le situazioni sulle palle inattive e mi sono accorto troppo tardi dello sbaglio. C’è stato un errore di comunicazione con lo staff tecnico. Anche noi, come la squadra, siamo andati in confusione mentale». Un pasticcio che non è stato gradito nemmeno dal serbo: al momento del ritorno in panchina è apparso confuso e insolitamente nervoso.

Prestazione

Probabile ce l’avesse anche un po’ con sé stesso, per una prestazione incolore e non all’altezza delle sue qualità. Sarri però non lo avrebbe comunque sostituito, perché quando c’è una situazione da recuperare, uno come lui è sempre meglio tenerlo in campo. Sia perché può bastare una palla alta per sbloccare la gara, sia perché la sua presenza fisica si fa sentire a prescindere, pure in una giornata storta, come confermato dalle 11 palle recuperate. Si parla comunque di briciole per uno come Milinkovic, l’unico (insieme all’uruguaiano Vecino) a non aver lavorato insieme al resto del gruppo durante questa sosta, in quando impegnato nel Mondiale. Una rassegna continentale a cui è arrivato con un problema alla caviglia che si portava dietro dalla sfida con la Juventus dello scorso 13 novembre, un fastidio incrementato in Qatar dopo un intervento duro di Casemiro nel match della fase a gironi tra Serbia e Brasile.

Lazio, Milinkovic in campo sotto lo sguardo di Sarri

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Lazio, Milinkovic in campo sotto lo sguardo di Sarri

Condizione

Per questo, anche al momento del suo ritorno a Roma e nella successiva tournée in Turchia, il suo inserimento è stato graduale: dopo l’assenza nella sfida amichevole con il Galatasaray, a seguire aveva giocato 30 minuti con l’Hatayspor e altri 45 contro l’Almeria. La gara con il Lecce in un certo senso serviva anche per valutare i suoi progressi, mettendo in evidenza che Sergej non ha ancora una partita intera nelle gambe. Ha bisogno di più tempo per carburare, per uno con il suo fisico sarebbe stato legittimo a prescindere dal rallentamento dovuto al fastidio alla caviglia. Sarri spera che i tempi per riaverlo al 100% siano più brevi possibile. Perché alla sua Lazio, per pensare in grande, serve il vero Milinkovic. Non quello di ieri. 


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