Lazio, mese nero: 4 sconfitte in 5 gare. Svolta subito o sarà addio Europa

Dopo la sconfitta contro l’Inter la squadra di Inzaghi non si è più ripresa. Tra assenze e rendimento sottotono dei big, i biancocelesti stanno perdendo terreno in ottica Europa

Senza mezze misure. In meno di un mese la Lazio è crollata. Domenica 14 febbraio, la squadra di Inzaghi si presentava a San Siro per il faccia a faccia con l’Inter sotto la spinta di sei vittorie di fila, che l’avevano riportata al quarto posto, al fianco della Roma. Dal 3-1 subito contro i nerazzurri è scattata una serie di quattro sconfitte in cinque gare. Il successo di misura all’Olimpico contro la Sampdoria aveva dato il senso di una riscossa, utile per ricaricarsi anche in vista della sfida Champions col Bayer Monaco. Ma il 4-1 incassato contro i tedeschi all’Olimpico ha inferto un duro oltre che in chiave qualificazione ai quarti anche e soprattutto sul piano caratteriale. Una squadra smontata delle sue certezze, così è apparsa infatti una settimana fa la Lazio nel k.o. di Bologna. Una scia che si è riflessa pure nella prova di Torino contro la Juventus. Dall’illusione del vantaggio con Correa al tris in rimonta dei bianconeri che ha messo a nudo vecchi difetti e nuove apprensioni. Con una classifica, che, sia pure condizionata dalla gara col Torino non disputata, relega la Lazio in settima posizione, quindi al momento fuori dai confini delle competizioni europee.

PROBLEMI

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Inzaghi sta pagando, prima di tutto, l’emergenza in difesa. Gli infortuni dei titolari Luiz Felipe e Radu (entrambi operati, rispettivamente, alla caviglia e all’ernia) hanno sbalestrato l’assetto della retroguardia. L’arrivo a fine gennaio di Musacchio dal Milan non è diventato una soluzione: con la Juventus, è stato arretrato Marusic e l’argentino è rimasto in panchina. A Torino era out anche Lazzari e così sulla destra del centrocampo è stato riadattato Lulic, appena rientrato dopo quasi un anno di stop. Inoltre, sono sempre più discontinui i lampi dei big, da Milinkovic e Luis Alberto ad Acerbi e Leiva. E pesa molto il digiuno di Immobile, che sta giocando nonostante una fastidiosa tendinite: risale al 7 febbraio col Cagliari, l’ultimo gol del bomber, a secco per cinque partite di fila. “Oggi è difficile, ma arriverà il sole”, la speranza via social lanciata da Immobile dopo il 3-1 rifilato dalla Juventus. E per Inzaghi (non ancora ufficializzato l’accordo per il rinnovo al 2024) tra tanti problemi è probabilmente il momento più difficile dei suoi cinque anni sulla panchina della Lazio.

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