Lazio, Luis Alberto in seconda fila: il Siviglia è ancora un sogno

ROMA – Panchina d’oro. Come l’estate scorsa, Luis Alberto parte in seconda fila. Mago specialista in sparizioni e bizze di ogni tipo. L’arrivo ritardato in ritiro ad Auronzo nell’estate 2021, il certificato medico per giustificare l’assenza alla ripresa degli allenamenti dopo la tournée in Germania, una decina di giorni fa. Sarri al debutto di Empoli sulla panchina della Lazio, nel campionato scorso, gli preferì Akpa Akpro. Domani, di fronte al Bologna di Mihajlovic, dovrebbe escluderlo a beneficio di Basic. Mau viene guidato dalla logica di qualsiasi allenatore. Il centrocampista croato si allena da inizio luglio con la testa e con la fede alla Lazio, corre il doppio di Luis Alberto e non ha saltato un minuto di allenamento. Lo spagnolo ha chiesto, per il secondo anno di fila, la cessione al Siviglia e quando ha cominciato a temere che non si potesse realizzare, si è messo di traverso, forse per convincere Lotito ad abbassare le pretese.

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Luis Alberto, caso rientrato

Se c’è un modo di ottenere l’effetto contrario a Formello, è proprio questo e ti allontana dall’obiettivo. L’argomento economico e finanziario, per il presidente della Lazio, può persino essere cancellato. Ci sono precedenti illustri. Pandev e Ledesma nel 2009 finirono fuori rosa e quella società era molto meno forte, dal punto di vista del bilancio e in campo, rispetto a oggi. Luis Alberto, con le buone o con le cattive, da qualche giorno ha ripreso ad allenarsi nel gruppo. Pare si stia comportando bene. Lotito non ha fatto deflagrare il caso attraverso comunicati ufficiali e lo spagnolo è tornato (di corsa) a Formello. Il presidente lo considera un patrimonio da 25-30 milioni. Quando parla di Milinkovic, s’irrigidisce e non vuol sentir parlare di cessione. A proposito dello spagnolo, un lungo silenzio accompagna l’interrogativo: tradotto in termini concreti, lo farebbe partire se arrivasse l’offerta giusta. Certo non lo regala.

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Stallo

Il Siviglia, dopo gli abboccamenti di giugno e la proposta al ribasso (14-15 milioni più il cartellino di Oliver Torres), si è ritirato e chissà se ci riproverà a fine agosto. Lotito, dopo aver tesserato Romagnoli e Vecino con Acerbi e Akpa Akpro ancora in organico, si è messo in attesa e ha stoppato il mercato in entrata. Per questo motivo ha fatto cadere l’opportunità rappresentata da Lo Celso, apprezzato da Sarri e in uscita dal Tottenham: eccome se ne hanno parlato a Villa San Sebastiano, altro che. Poi l’argomento non è stato approfondito, la Lazio non voleva spingere e l’argentino, nelle prossime ore, si accaserà al Villarreal, dove ha giocato negli ultimi sei mesi in prestito. Resta l’opzione legata a Ivan Ilic, centrocampista serbo di 21 anni, che consentirebbe a Sarri di quadrare il centrocampo sotto forma di solidità. Servono 15 milioni e Setti non vorrebbe superare il limite del 15 o 20 agosto.

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Sarri e i gol di Luis Alberto

Ilic, come qualsiasi altro nome, entrerebbe soltanto nel caso in cui partisse Luis Alberto. Mercato finito è possibile, non sicuro: va lasciato a chi abbocca sotto dettatura. Per Sarri conta che lo spagnolo non si trasformi in un problema per lo spogliatoio. Se il Mago gioca come sa e si impegna, troverà spazio, anche se non è la mezzala ideale (dal punto di vista dinamico) per un calcio senza sconti in fase difensiva. Nel passato campionato 5 gol e 11 assist, però, hanno fatto comodo anche a Sarri per raggiungere il quinto posto.

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