Lazio, la notte buia di Immobile. Ma servono i gol di tutti

ROMASerata stregata, intrappolato nella morsa di Rrahmani e Kim. Una sorta di legge del contrappasso: il sudcoreano, non solo l’ha fermato, ma anche firmato di testa il gol del momentaneo pareggio. L’unico difensore che ha già bissato i timbri nel campionato appena iniziato. Ciro Immobile è rimasto all’asciutto, si rimane sempre stupiti se succede a un attaccante coi suoi numeri. Soprattutto se viene anestetizzato come successo nei 90 minuti col Napoli: un solo tiro in tutta la partita, non ha mai avuto l’occasione di colpire, di mettere a referto una stoccata. Nell’area di rigore avversaria 4 tocchi contati, è un altro dato che fotografa la faticaccia di ieri all’Olimpico. Il sorriso in attacco è quello sul volto di Zaccagni, in grado di sbloccare la partita dopo una manciata di minuti. Prima rete in questo campionato, la 14esima in Serie A contando anche quelle realizzate con la maglia del Verona. È stato la sua seconda da fuori area, non era mai stato così veloce in carriera (3 minuti e 28 secondi). Stop e tiro infilato all’angolino, buono soltanto per le statistiche personali visto il risultato finale.

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Bocca asciutta

Quelle di Immobile al triplice fischio sono state impietose al netto del solito impegno profuso. Ha corso, si è dannato l’anima, di tutta la Lazio il solo Milinkovic si è reso protagonista di più contrasti. Sono stati 14 da parte del Sergente, 10 quelli del bomber. Purtroppo è mancata la lucidità e la precisione. Poteva gestire meglio un paio di ripartenze pericolose, nel finale è stato bloccato nel tentativo di dribbling al limite, c’era Pedro da servire sulla corsa alla sua sinistra. Non è stata proprio la sua serata, disinnescato anche nella ricerca della profondità. Non ha trovato lo spazio per attaccare la porta di Meret e provare a impensierirlo con una delle sue doti migliori. La Lazio ha bisogno di distribuire i suoi gol, Immobile non può reggere da solo tutto il peso dell’attacco. Un buon segnale, in questo senso, è arrivato proprio dalla conclusione a dama di Zaccagni, terzo esterno biancoceleste a siglare un gol in queste prime cinque giornate. Felipe Anderson si era sbloccato nel big match con l’Inter, stesso discorso per Pedro, sganciato in corso d’opera coi nerazzurri e incisivo nella parte finale di gara. Zaccagni si è aggiunto ieri sera, servito proprio dall’esterno opposto. Immobile è rimasto a quota 2.

Infermeria

A fine partita il medico sociale Rodia ha parlato del colpo alla testa ricevuto nel primo tempo da Marusic (scontro aereo con Lozano, uscito in barella): «Adam ha riportato un trauma contusivo, una ferita lacera nella regione frontale. Nella ripresa abbiamo applicato alcuni punti di sutura per farlo riprendere nel gioco», ha detto a Lazio Style Channel. «Nessun problema per gli altri calciatori della rosa: «Abbiamo gestito Felipe Anderson in questi giorni (era stato colpito duro alla caviglia a Marassi) e anche la situazione di Romagnoli e Pedro che hanno risposto bene. Patric? Semplice trauma contusivo».

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