Lazio, la dura moviola: "Ecco i falli della Juve"

Il film di Lazio-Juve è un doppio cortometraggio. Statuetta di miglior film alla Lazio di Sarri per montaggio di azioni e gol da effetti speciali. Tapiro d’oro alla Juve, peggior film per le scene western e la scarica di botte rifilate ai biancocelesti. Sono stati i titoli di coda del film a innescare moviole, commenti tv e social (del mondo bianconero), di esperti e non, e a spingere la Lazio a dire la sua. «Il giorno dopo se ne dicono tante. Noi preferiamo rivederle. Buona Pasqua!», è stato il messaggio postato dal club su Instagram, scelto per la puntualizzazione. La Lazio ieri ha precisato che non era un riferimento diretto alla Juve e ai suoi tesserati. Landucci, supplente di Allegri in panchina, sul gol di Milinkovic s’era limitato a dire «se senti quelli della Lazio dicono che non è fallo, quelli della Juve dicono che è fallo. Decide l’arbitro, noi ci rimettiamo alle sue decisioni». Ma le immagini pubblicate dalla Lazio parlano da sole, i riferimenti non erano casuali, sottintendono e sottolineano il trattamento ricevuto in campo dalla Juve e le decisioni dell’arbitro Di Bello. Sono state scelte per evidenziare come gli episodi arbitrali non abbiano certo favorito la squadra di Sarri.

Lazio-Juve, il video dei falli

La clip delle scene incriminate parte dal fallo lampo di Cuadrado su Zaccagni, speronato al primo sprint. Proseguono con il braccio sinistro di Cuadrado, non punito. E poi il pestone di Vlahovic su Felipe Anderson. Una manata di Gatti a Luis Alberto. Una mano di Kostic su cross di Marusic. Il tuff o di Alex Sandro dopo il contatto con Milinkovic (azione del gol). Il pestone di Rabiot su una gamba di Provedel, già a terra, nell’azione del ripetuto tentativo di segnargli (ma il pestone è arrivato col pallone verso la rete). E ancora il calcione da karate di Locatelli a Milinkovic, non si sa come non gli abbia spezzato il ginocchio sinistro. Finale con un’ancata di Cuadrado (finalmente ammonito), un tocco di mano di Alex Sandro e un’altra sportellata di Cuadrado, graziata da Di Bello. Un film muto, senza commenti, scelto così per far parlare le immagini.

Lazio-Juve, la reazione

La Juve, a caldo, aveva chiesto l’annullamento del gol di Milinkovic. Sergej aveva dato la sua versione nel dopopartita: «Il mio contatto su Alex Sandro in occasione dell’1- 0? C’era poca intensità, ho detto subito all’arbitro che ho appoggiato la mano ma non c’è stata una spinta enorme rispetto a come si è buttato lui. Se il Var ha detto che non è fallo si può chiudere qui il discorso». S’era esposto anche Sarri, con sincerità aveva commentato l’episodio Milinkovic-Alex Sandro denunciando però i due rossi risparmiati alla Juve per i falli di Cuadrado su Zaccagni (sarebbe stato doppio giallo) e di Locatelli sul Sergente: «Dalla panchina poteva sembra fallo di Milinkovic – le parole di Mau – ma la Juve doveva finire in 9 per le espulsioni di Locatelli e Cuadrado». Sono rimbalzati più interventi di Sarri, eccone un altro più piccato: «Io ho avuto impressioni diverse perché la partita è finita con un paio di “ospiti” perché la Juventus doveva finire in 9. Non c’è soluzione, il fallo di Locatelli è da rosso, ed è stato salvaguardato Cuadrado che è stato poi tolto 30 secondi dopo», il riferimento era alla sostituzione di Landucci successiva al fallo su Zaccagni che avrebbe potuto portare al secondo giallo. Nulla può rovinare la serata da Oscar della Lazio, mai come quest’anno grande ammazzagrandi. Ha battuto in un’unica stagione Inter, Roma (due volte), Milan, Napoli e Juve. Ci era riuscita nel 1994-95 e nel 1955- 56. Da inizio febbraio ha raccolto 20 punti, solo Napoli e Juve hanno fatto meglio (21). Nel girone di ritorno, più in generale, i biancocelesti sono secondi con la Juve (21 punti), dietro al Napoli (24). Edizione straordinaria.

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La Lazio batte la Juve, grande festa sugli spalti

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