Lazio, la difesa vale quanto Immobile

Se la Lazio inizia a vincere anche senza Immobile, all’improvviso potrebbe diventare un grande problema per le squadre che si erano attrezzate per lo scudetto e sono anche oggi ai vertici della classifica. Il 2-0 di Bergamo, apertamente applaudito da Gasperini e dai giocatori dell’Atalanta nel post partita, timbra definitivamente l’ingresso della squadra di Sarri nell’élite del campionato. Una gara perfetta, e non è un modo di dire: dall’inizio alla fine, Mau ha incartato Gasperini in tutte le zone del campo, impedendogli di sviluppare il suo gioco. I gol di Zaccagni e Felipe sono stati due capolavori nati dal gioco e dalla pressione che la Lazio ha esercitato sull’Atalanta, senza un attimo di sosta: il cioccolatino di Pedro all’esterno biancoceleste rappresenta una gemma proprio come l’assist di Marusic al brasiliano, che ha sostituito Immobile al centro dell’attacco. Ovviamente con movimenti diversi, ma con una intensità che va applaudita: nell’uscita dal basso, Felipe si è sempre proposto o come sponda o come terminale, sostenuto dai due compagni di reparto che hanno fatto un lavoro estenuante in fase difensiva. Segno che tutti sono entrati in sintonia con Sarri, che almeno questa settimana è riuscito a lavorare per una sola partita, appunto quella di Bergamo, senza il tormento dell’impegno europeo. E in più, come ha spiegato dopo il successo, ha potuto sfruttare un terreno in condizioni perfette, che lui vorrebbe riavere anche all’Olimpico, apparso anche ieri sera durante Roma-Napoli in pessimo stato: impresa, questa, molto più difficile che assemblare la Lazio attuale dopo un anno di grandi polemiche e tormenti.

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Anche i numeri dicono che la Lazio sta diventando una grande protagonista del campionato, non solo grazie alla miglior difesa del torneo (solo 5 gol subìti, gli ultimi il 3 settembre scorso in casa contro il Napoli) ma anche per la terza vittoria consecutiva in trasferta: la crescita del reparto arretrato è dovuta al perfetto movimento collettivo, ma è innegabile che un ruolo decisivo lo abbiano avuto anche Provedel – dopo le difficoltà accusate da Strakosha e Reina già dai tempi di Inzaghi – e Romagnoli, che nel ruolo di centrale-ultrà è diventato determinante come Milinkovic, Immobile e Zaccagni. Arrivato al quarto gol stagionale, l’ex trequartista del Verona sta interpretando il calcio di Sarri come un veterano. È chiaro che il problema del vice Immobile di ruolo esiste e resta, in attesa che riapra anche il mercato a gennaio, ma se i gol di Ciro se li divideranno, nel frattempo, proprio Zaccagni, Felipe e Pedro, la soluzione può essere rinviata ancora per qualche settimana. Prima della sosta per il Mondiale del Qatar ci saranno anche due impegni decisivi in Europa League: Sarri dovrà coinvolgere nel giro delle punte anche Cancellieri, ritenuto troppo acerbo e ancora non adatto a fare l’attaccante centrale, e forse il giovane Romero ma nella posizione di esterno.

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Ieri, per la prima volta, Mau non ha ritenuto necessario utilizzare il talento cristallino di Luis Alberto, che potrebbe essere decisivo giovedì sera in Coppa: Vecino, ormai, è diventato un punto fermo della Lazio e quando l’Atalanta ha rivoluzionato il suo assetto cercando più corsa e più profondità, il tecnico ha preferito chiedere aiuto a Basic. Se lo spagnolo riuscirà a intuire che si può vincere anche in sedici e, soprattutto, anche entrando in corsa (come a Firenze, quando è stato decisivo nel finale), potrebbe trasformarsi nell’arma in più di una squadra che sta facendo innamorare la sua gente. Dai tempi del presidente Cragnotti e del secondo scudetto, non c’era tanto entusiasmo intorno alla Lazio: anche questa è una vittoria di Sarri, proprio come quella di Bergamo.

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