Lazio, Inzaghi ora colga l'occasione

L’ottavo gol di Caicedo vale oro. Oro vero, perché la Lazio è rientrata in corsa per la Champions con tutto il cuore e l’orgoglio di chi non vuole arrendersi nemmeno in una giornata storta e i meriti dello Spezia, in questa partita, non vanno sottovalutati. I liguri hanno spento le stelle biancocelesti con un pressing ossessivo, così ci ha pensato, come al solito, il Panterone, con il suo graffio nel finale: il rigore del 2-1 vale anche il momentaneo sorpasso cittadino, messa dietro la Roma da adesso in poi inizierà un lungo derby per un posto in una Coppa e proprio Caicedo potrebbe diventare l’uomo in più per Inzaghi. Otto gol per una terza punta non sono pochi, addirittura 28 da quando è arrivato a Formello, sempre alle spalle di Ciro Immobile, in silenzio e con la massima dedizione alla causa. Se serve, sono pronto: e 7 gol, compreso quello di ieri, li ha segnati addirittura dal minuto 89, ovviamente tutti decisivi e spesso anche belli, oltre che importanti. Eppure, nonostante i numeri di Felipao, la Lazio in estate ha investito sul mercato quasi 20 milioni di euro per un altro attaccante: l’arrivo di Muriqi, rimasto in panchina anche contro lo Spezia, resta un vero mistero e forse, oggi, per Inzaghi c’è il grande rimpianto di non aver convinto il club a spostare quei soldi su un difensore che potesse sostenere Acerbi e, comunque, una difesa condannata da cifre impietose.

Lazio-Spezia: maxi rissa nel finale, Lazzari espulso

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Lazio-Spezia: maxi rissa nel finale, Lazzari espulso

E’ stato un successo sofferto, ad un certo punto quasi inatteso, perché appena uscito Immobile è arrivata la fantastica rovesciata di Verde, un capolavoro da applaudire a prescindere dalla bandiera. Lazio quasi in ginocchio, alla ricerca di un’ispirazione, che fosse di Luis Alberto, di Correa o di Milinkovic. Invece il nulla più assoluto fino al fallo di mano di Marchizza e al rigore di Caicedo, che ha spinto la Lazio verso un altro sogno Champions. Sarà dura, ovviamente, ma considerando che la squadra biancoceleste deve recuperare la partita con il Torino, può diventare determinante il confronto diretto tra Juve e Napoli in programma mercoledì. Una corsa a tappe da togliere il fiato, dove ogni dettaglio può diventare determinante: ecco perché le espulsioni di Lazzari (soprattutto) e di Correa sono state due sciocchezze senza una spiegazione logica considerando che la Lazio aveva appena segnato il gol del 2-1 e che alla fine mancava davvero poco. Saranno due assenze davvero pesanti a Verona, in particolare quella dell’ex giocatore della Spal perché lo spostamento di Marusic al suo posto, infatti, obbligherà Inzaghi a utilizzare uno dei difensori ormai bocciati da tempo. A proposito, Simone ha festeggiato nel migliore dei modi il suo quinto anno sulla panchina della Lazio (ieri) e il suo quarantacinquesimo compleanno (domani): l’ottavo successo consecutivo all’Olimpico rappresenta un record che resisteva dal 1999, epoca Eriksson. Può essere un segno del destino: per Inzaghi è arrivato il momento di mettere la firma su quel contratto che da settimane tiene in un cassetto, non c’è più alcun motivo di aspettare.

Simone Inzaghi: "Lotito lo sa, la Lazio è al primo posto per me"

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