Lazio, il medico Pulcini: “Storia tamponi è un teleromanzo. La salute prima di tutto”

ROMA – Non si spegne la polemica sui tamponi in casa Lazio. Lotito grida al complotto, Inzaghi incrocia le dita per capire chi potrà essere a disposizione per il match con la Juve di domenica (ore 12.30). E ai microfoni di Radiosei, il responsabile sanitario del club, il dottor Ivo Pulcini, ha provato a spiegare la situazione: “La prima cosa che va tutelata è la salute dei calciatori. Questa storia sembra un teleromanzo: si dice anche che non mi sia presentato alla Procura. Io sono sereno e tranquillo. La società ha voluto controllare i tre giocatori sospetti di Covid positivi e hanno chiamato un altro ente per verificare”.

I tamponi rapidi

“Il club ha anche deciso di chiamare una struttura super qualificata (Campus Bio-Medico), ma probabilmente c’è stato un fraintendimento. Per fare un controllo infatti non basta un tampone rapido come quello effettuato dal Campus. Se un tampone è positivo bisogna applicare un ulteriore controllo per rilevare il famoso gene N. È stato effettuato uno di questi tamponi rapidi, che anche se positivo ha l’obbligo di essere rianalizzato. E non si potevano fornire questi dati alla stampa”.

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