Lazio, ecco Inzaghi: dalla crostata allo striscione della Curva

ROMA – La prima volta di Simone Inzaghi da avversario all’Olimpico. Una data impossibile da dimenticare, che va dritta nell’ultima pagina della storia incredibile durata 22 anni tra il calciatore, poi allenatore, e l’ambiente biancoceleste. “L’ho visto tranquillo”, ha ammesso Ausilio nel pre partita. Simone mette piede in quella che è stata la sua casa solo a ridosso del fischio d’inizio del match. Quasi un peccato, perché Marco Parolo, suo ex calciatore oggi commentatore a Dazn, gli aveva portato una crostata preparata dal cuoco laziale Giocondo. Merenda posticipata.

Il pomeriggio di Inzaghi

Canta lo stadio, vola l’aquila Olympia, c’è Simone Inzaghi, ma con un’altra divisa. Se non fosse per questo ultimo e non trascurabile dettaglio, sembrerebbe un classico pomeriggio biancoceleste. L’ex allenatore va sotto la Curva Nord, che gli dedica uno striscione: “22 anni con i nostri colori non si dimenticano. Grazie Simone”. Applausi e qualche coro nel giro di campo. Si sentono pure un po’ di fischi. Ma Inzaghi lo aveva promesso nella sua lettera d’addio: verrò a salutarvi. Così è stato. Poi entra Sarri, torna il presente. E conta quello, oltre i tre punti. 

Inzaghi e il saluto ai tifosi della Lazio all'Olimpico

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Inzaghi e il saluto ai tifosi della Lazio all’Olimpico

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