Lazio difesa d’acciaio: tutti i segreti di Inzaghi

I tesori di Immobile venivano sprecati dalle gaffe difensive. La Lazio del 2021, versione rullo, ha cambiato passo, marcia e scudo. È più sicura, è più unita, è più tutto, anche più attenta. Regalava gol, ha smesso di farlo, non si concede. Le sei vittorie di fila coincidono con la gestione dei gol di Ciro e dei vantaggi. Da Lazio-Fiorentina (2-1) del 6 gennaio a Lazio-Cagliari (1-0) di domenica scorsa si sono contati solo tre gol presi e tre cleen sheet (sono le partite chiuse senza beccare reti), risalgono alle sfide contro Parma (0-2), Roma (3-0) e Cagliari, tutte giocate nel giro di un mese (10 gennaio-7 febbraio). In precedenza la porta di Strakosha-Reina era rimasta chiusa solo tre volte su quindici partite (contro Cagliari, Crotone e Napoli), da settembre all’inizio di gennaio (3 gennaio, Genoa-Lazio 1-1). La banda di Inzaghi ha ripreso a chiudersi meglio, a presidiare gli spazi sabotando e disarmando gli attacchi avversari.

Simone Inzaghi: "Lazio, continua a pedalare"

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Simone Inzaghi: “Lazio, continua a pedalare”

Acerbi e Radu di nuovo al top

“Siamo migliorati nelle distanze, siamo più corti e gli attaccanti ci stanno aiutando. Giocare senza Acerbi, Radu e altri titolari è difficile per tutti. Ma ora stiamo bene e ce la giocheremo con tutti”, è l’analisi di Inzaghi a sintetizzare il cambiamento. Per distanze intende gli spazi che intercorrono tra i reparti e ha citato gli attaccanti perché sono i primi a dover fare scudo limitando il raggio d’azione dei difensori avversari. La scollatura tra difesa, centrocampo e attacco ha avuto varie cause. Si sono pagati gli infortuni di Luiz Felipe (finito sotto i ferri) e Radu (stirato ad inizio ottobre), le positività di novembre, lo stop di Acerbi (di metà dicembre). Inzaghi ha ritrovato l’assetto migliore con il passare del tempo, gli ha dato una mano anche Reina, leader carismatico, guida in campo, regista aggiuntivo. Contro il Cagliari c’è stato un solo vero brivido, quando Marin è scappato in contropiede, ha bruciato Musacchio sul tempo e s’è presentato davanti a Reina (sparacchiando in Curva Nord). La Lazio ha subito di più quando s’è allungata e allargata, è stata più vulnerabile.

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