Lazio da applausi, Immobile stende lo Zenit. Gli ottavi sono a un passo

Finisce 3-1 un match sempre in pugno della squadra di Inzaghi. Di Dzyuba il gol del provvisorio 2-1. L’Europa è garantita col terzo posto inattaccabile. Ma col +4 sul Bruges gli ottavi sono lì…

Tutta un’altra musica. Dopo essersi accontentata di due pareggi con Bruges e Zenit quando aveva mezza rosa indisponibile, stasera la Lazio, seppur priva di Milinkovic ha battuto agevolmente il club di San Pietroburgo, testa di serie del suo girone, assicurandosi, mal che vada, il terzo posto nel raggruppamento. La squadra di Inzaghi si è imposta per 3-1, grazie alla doppietta di Immobile (al 3’ e al 55’ su rigore) e al gol di Parolo al 22’ (inutile la rete di Dzyuba al 25’). Per l’attaccante biancoceleste, comprese le avventura con Dortmund e Siviglia, è il settimo gol nelle ultime 11 partite giocate nella massima competizione europea. Alla Lazio, attualmente seconda a -1 dal Dortmund primo (nella prossima giornata ci sarà lo scontro diretto in Germania) basta il pareggio con il Bruges nell’ultima del girone, per assicurarsi la qualificazione agli ottavi.

La gara

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La Lazio parte subito fortissimo, schiacciando lo Zenit nella propria metà campo, e passa al 3’, con una sassata di Immobile dal limite che sorprende Kerzhakov. I biancocelesti non mollano la presa e continuano a tenere il baricentro alto, a mettere in difficoltà i russi con le verticalizzazioni di Luis Alberto e le serpentine di Correa, e a segnare con conclusioni dalla distanza: è Parolo, al 22’, a mandare la palla nell’angolino alla destra di Kerzhakov. La partita sembra indirizzata, ma Dzyuba, al 25’ la riapre improvvisamente. L’attaccante russo è bravo a controllare il cross di Rakitsky e a battere Reina. La Lazio subisce il colpo e pochi secondi dopo il 2-1 rischia anche di subire il pareggio: il tiro di Erokhin, dal limite, sorvola di poco la traversa. Lo Zenit prende coraggio, aumenta la pressione ma, su un calcio d’angolo, subisce il contropiede di Correa che ritarda però l’imbucata per Luis Alberto, con lo spagnolo che riceve palla avendo già il portiere addosso. È ancora Correa, al 40’, a sfondare sulla sinistra e a servire Parolo, nel cuore dell’area di rigore russa, da dove l’odierno capitano biacoceleste calcia incredibilmente fuori. L’ultima occasione è di Lazzari, servito ancora da Correa, che da ottima posizione spara però addosso a Kerzhakov.

La ripresa

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Anche nel secondo tempo la Lazio parte forte, con Immobile che, dopo pochi minuti, non riesce a calciare dopo un rimpallo che lo aveva favorito nel cuore dell’area. Al 55’ Correa lancia Lazzari sulla destra, bravo a servire Immobile che viene buttato giù in area. Per Oliver è rigore che lo stesso attaccane trasforma. Al 62’ altra occasione: su assist di Acerbi è Correa, di testa, a mancare la porta. All’85’ è Muriqi (entrato al posto di Immobile) a divorarsi il 4-1 dopo na bella imbucata di Luis Alberto. Nella parte finale dell’incontro la Lazio gestisce il risultato senza ma concedere occasioni allo Zenit, con Inzaghi che cambia tre centrocampisti su cinque (fuori Parolo, Lazzari e Leiva per Akpa-Akpro, Fares e Cataldi) proprio per permettere alla sua squadra di non abbassare il ritmo e restare mantenere il controllo della gara. Per la Lazio è quasi una formalità, e settimana prossima si giocherà il primato del girone con il Dortmund.

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