Lazio, Ballotta difende Strakosha: “Va tutelato, sarebbe un peccato abbandonarlo”

Le parole in esclusiva di Marco Ballotta. Il doppio ex di Lazio-Inter ha introdotto la sfida e commentato il momento dei biancocelesti

redazionecittaceleste

14 ottobre – ROMA

Di Giovanni Manco

L’ex portiere Marco Ballotta, alla Lazio dal 97 al 2000 e dal 2005 al 2008 e all’Inter nella stagione 2000/2001, ha introdotto Lazio-Inter di sabato pomeriggio in qualità di doppio ex. Ecco le sue parole in esclusiva: “Siamo solo all’inizio della stagione ma sarà una sfida delicata. Se la Lazio trovasse un altro risultato negativo sarebbe quasi una crisi, o comunque l’ambiente ne risentirà molto. L’Inter vorrà vincere per restare attaccata alla testa. Sarà una gara complicata, bella e con molte sfaccettature. Poi c’è il ritorno di Inzaghi…”.

Come vivrà la gara? 

“Sicuramente avrà uno stato d’animo particolare, alla Lazio ha trascorso 20 anni ed è tantissimo, una cosa non usuale per un calciatore o un allenatore. La sentirà molto, anche se alla fine ad andare in campo sono i calciatori. Spero che la tifoseria lo accoglierà bene, non mi aspetto grosse problematiche…”.

La problematica sembra averla soprattutto il presidente…

“Beh, si è professionisti e sono scelte che si fanno. Dopo tanti anni è normale ci sia la necessità di provare qualcosa di diverso. Penso che le condizioni siano venute meno, quindi è giusto. Poi gli stimoli fanno molto, evidentemente Inzaghi pensava di fare un salto di qualità”.

In questi giorni Lotito si è fatto sentire molto dalla quadra, che vuol dire?

“Si aspettava di più in termini di risultati. Ha preso un allenatore di primo ordine e non arrivando i risultati ha deciso di farsi sentire. Secondo me ci sta, ogni tanto va fatto”.

Il sarrismo è replicabile anche qui alla Lazio?

“Ci sono molte domande su questo tema… Ok avere un’idea di gioco, ma se i risultati non arrivano bisogna capirne il perché. Penso che proverà ancora per un po’, se poi i risultati non dovessero arrivare dei cambiamenti potranno esserci. In ogni caso ci vuole tempo. Penso che giocatore ed allenatore debbano venirsi incontro, aiutarsi l’uno con l’altro”.

Radu non sta giocando. Tu sei stato uomo spogliatoio della Lazio, e conosci bene Stefan, pensi che uno come lui possa accontentarsi di questo ruolo?

“Va bene fare gruppo, ma un giocatore vuole andare in campo. Se vivi il campo e giochi puoi dire la tua con più forza. Solo con le parole fai poco. Lui ha fatto una scelta, Simone lo voleva all’Inter… Avrà parlato con la società prima di fare questa scelta, gli avranno garantito qualcosa. La scelta è fatta e deve portarla avanti, non credo tornerà sui suoi passi. Potrebbe anche iniziare a giocare tra qualche partita, se le cose non dovessero andare potrebbe diventare una soluzione”.

Chiudiamo con i portieri. Errore di Strakosha e poi anche di Reina dopo un grande derby. Che sta succedendo?

“È stata fatta una scelta, il titolare è Reina. Secondo me bisogna tutelare il capitale della società che è Strakosha: va in scadenza di contratto e se anche volesse andare via potrebbe portare un capitale nella società. Io riproverei, abbandonarlo è un peccato, ma gli va data fiducia. Ho vissuto una cosa del genere con Muslera… Io non dovevo giocare ma lui non andò bene, allora giocai io per un po’ di partite e si riprovò Muslera che andò male ancora. A quel punto giocai fino alla fine del campionato. L’anno dopo però Muslera fece bene ed oggi è ancora lì che gioca. Non sciuperei un capitale della società”.

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