L’attaccante è tornato al lavoro ad Appiano Gentile dopo soli 57 minuti con la Seleccion: era stato cinque volte titolare nelle ultime sei partite in nerazzurro
24 novembre – 12:03 – MILANO
Ogni medaglia ha due facce e, sulle due panchine di Lautaro Martinez con la nazionale argentina, una delle due facce è sostanzialmente una buona notizia per l’Inter. Certo, il Toro avrebbe preferito essere titolare con la Seleccion nei big match contro Uruguay e Brasile, ma dal punto di vista nerazzurro quei 57 minuti disputati sui 180 possibili sono soprattutto 123 minuti risparmiati alle gambe e al fiato del giocatore più importante di tutta la rosa, per di più con un delicatissimo scontro diretto in arrivo domenica, Juventus-Inter.
Con l’argentina
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Lautaro è tornato ieri – giovedì – dal ritiro della Seleccion, con quindi tre allenamenti a disposizione per prepararsi alla trasferta di Torino: come lui il brasiliano Carlos Augusto, mentre il cileno Alexis Sanchez rientra ad Appiano Gentile oggi. Anche se la prima seduta è stata inevitabilmente caratterizzata da un pizzico di stanchezza in più per viaggio, jet lag e fuso orario, il 26enne di Bahia Blanca non è un tipo che si tira indietro, soprattutto con l’orizzonte dominato da una partita cruciale per la stagione: massimo impegno e dedizione, senza sconto alcuno. Il 17 novembre contro l’Uruguay è entrato all’intervallo al posto di Alexis Mac Allister nella dolorosa sconfitta per 0-2, mentre il 22 novembre ha preso il posto di Julian Alvarez per gli ultimi 12 minuti al Maracanà in casa del Brasile, caotico match vinto 0-1. Nei giorni in America del Sud Lautaro ha lavorato sodo per mantenere la forma al top, ma poi non è stato “spremuto” dal primo all’ultimo minuto come spesso capita visto l’incredibile talento di cui è difficile fare a meno.
Con l’Inter
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Ora, nella serenità del primo posto nel girone sudamericano di qualificazione al Mondiale 2026 – ma con l’incognita del selezionatore Lionel Scaloni, dimissionario -, Lautaro può concentrarsi soltanto sul suo club. L’Inter è una squadra che sta viaggiando a marce altissime da inizio stagione e in parte il merito è del migliore finalizzatore – il numero 10 -, mai così prolifico in carriera. Un talento così, lo sa bene Inzaghi, è difficile da far riposare: per questo motivo è partito titolare in cinque dei sei impegni dell’ultimo blocco, dalla pausa di ottobre a quella di novembre. Ha riposato soltanto nella trasferta di Salisburgo dell’8 novembre in Champions League – disputando 22 minuti, con gol, da subentrato nel secondo tempo – e poi ha segnato altre due reti nelle restanti partite da titolare. Con 1271 minuti Lautaro è il giocatore di movimento più utilizzato dalla rosa: averne risparmiati 127 con l’Argentina è sicuramente una buona notizia per l’Inter. “Grazie Scaloni”, la Juventus è avvisata.
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