Lautaro, un inizio di 2023 da campione del mondo. E il Toro non vuole fermarsi

Il Toro, reduce dal trionfo in Qatar con l’Argentina, è già a quota 10 centri con la maglia dell’Inter. Guardando i numeri delle passate annate, può puntare a migliorare i record di 21 centri in Serie A e di 25 in stagione stabiliti nel 2021-22

Il titolo di campione del mondo non lo ha saziato. Dopo i festeggiamenti in patria post Qatar, Lautaro Martinez è rientrato a Milano carico di motivazioni. Stanco? Scarico? Appagato? Niente di tutto questo. Il Toro ha iniziato il suo 2023 dalla panchina contro il Napoli, ma quando è entrato, ha mostrato la giusta testa e ha messo in difficoltà con le sue giocate la difesa azzurra. Sabato con il Monza e martedì in Coppa Italia contro il Parma, poi, ha lasciato il segno in entrambe le occasioni e, dopo i primi 24 match ufficiali disputati dai nerazzurri (17 di Serie A, 6 di Champions League e 1 di Coppa Italia), è in doppia cifra come reti realizzate (10) senza aver saltato neppure una sfida. L’Hellas, avversario sabato sera a San Siro, è avvisato.

IN LINEA COL PASSATO

—  

Questa è la quarta stagione di fila in cui Martinez arriva almeno a quota 10 e i numeri dicono che il suo rendimento in fase realizzativa dopo 24 incontri è in linea con il passato. A parte il 2018-19, nel quale era poco utilizzato e chiuse con 9 centri, nel 2019-20 dopo 24 partite ufficiali (ne aveva saltata solo una) era a 14 gol grazie ai 5 firmati nel girone di Champions; nel 2020-21 (sempre in campo nelle prime 24) era a quota 10 reti come adesso; nel 2021-22 (2 incontri saltati) era a 11. Insomma, Lautaro è in media per ripetere i numeri del passato e, considerato che la sua curva realizzativa in Serie A è in crescendo, magari riuscirà a migliorarsi anche nel 2022-23: dai 6 gol nel torneo 2018-19, è passato ai 14 del 2019-20, ai 17 del 2020-21 e ai 21 del 2021-22. Per il momento in campionato è a 8 (più 1 in Champions e 1 in Coppa Italia). Anche il primato di reti in stagione (25) lo ha stabilito la scorsa annata.

UN TROFEO TIRA L’ALTRO

—  

A parte il numero dei gol, il ragazzo di Bahia Blanca sta diventando un collezionista di trofei. Era arrivato in Italia, nell’estate 2018, con la bacheca vuota di titoli e, anche se ha dovuto attendere due stagioni e incassare la delusione della finale di Europa League persa contro il Siviglia nella stagione spezzata in due dal Covid, dal 2020-21 ha sorriso molto: ha festeggiato lo scudetto con Conte, poi la Coppa America con l’Argentina, la Supercoppa Italiana e la Coppa Italia con Inzaghi in panchina, la Finalissima e soprattutto la Coppa del Mondo con la Seleccion. Gli è sfuggito il tricolore 2021-22, ma il bilancio è esaltante. Mercoledì andrà alla caccia del trofeo numero 7, la Supercoppa italiana, nel match di Riyad contro il Milan. Sarebbe il quarto con la maglia dell’Inter. Messi e Di Maria, i connazionali più vincenti della storia, sono lontani, ma adesso che ha iniziato a festeggiare, Lautaro non vuole più fermarsi.

Precedente Serie A, addio Milinkovic. Il sostituto firma subito Successivo Dybala entra e fa un capolavoro: la Roma piega il Genoa e si prende i quarti