Lautaro, un gol per Istanbul e il sogno doppietta dopo il Mondiale: “Sentivo che sarebbe andata così”

Il Toro ha eguagliato il suo record di reti stagionale ed è a un passo dalle 100 con la maglia dell’Inter: “Vincere un’altra finale dopo quella in Qatar? Non voglio neanche pensarci, sarebbe un sogno”

Adesso ne manca uno soltanto. Uno solo per raggiungere quota 100 gol con la maglia dell’Inter. Lautaro Martinez ha messo la sua firma indelebile sulla semifinale di ritorno contro il Milan, steso definitivamente dal suo 1-0. Per il Toro è in arrivo un’altra finale, anzi… un altro paio, dopo quella del Mondiale del 18 dicembre a Doha e quella di Supercoppa Italiana del 18 gennaio a Riad. La prima la giocherà tra una settimana contro la Fiorentina e in palio ci sarà la Coppa Italia, poi il 10 giugno a Istanbul contenderà a una tra il Manchester City e il Real Madrid la Champions League. L’argentino arriverà all’appuntamento con la storia in programma nella capitale turca probabilmente nel momento migliore della sua carriera, con una convinzione nei suoi mezzi pazzesca e una ritrovata vena realizzata. Tra marzo e aprile era stato 8 gare senza battere il portiere avversario, ma adesso è di nuovo implacabile. Sabato ha superato Consigli, e ha firmato il sesto centro nelle ultime 5 presenze in campionato (4 volte è partito dalla panchina…), ma la botta con cui ha trafitto Maignan nell’euro-derby di ritorno ha un peso specifico decisamente maggiore: è lo squillo di un campione che fino a qualche settimana fa non trovava il gol con continuità in Champions e che invece nelle ultime tre gare a eliminazione diretta ha trovato la via della rete sia contro il Benfica sia contro il Milan.

Che gioia

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Martinez si è portato a casa il titolo di migliore in campo della Uefa, ha eguagliato i 25 centri del 2021-22 (record personale) e ha fatto festa con gli altri nerazzurri in campo. Questa è una notte che non dimenticherà per un bel pezzo e infatti anche davanti al microfono non lo ha nascosto: “Credo che ci sia tanta storia in questa partita – ha sospirato – e mi sentivo che sarebbe finita così: l’ho detto ai ragazzi nello spogliatoio. Giocare la finale di Champions è un sogno ed è la dimostrazione che l’Inter c’è. Sono felicissimo. Questa serata ce la porteremo dentro tutta la vita, noi giocatori e i tifosi. Dietro c’è tanto lavoro, ma ora guardiamo avanti. In tutte e due le partite contro il Milan abbiamo fatto quello che dovevamo. La chiave è stata il gruppo: ho vissuto un’esperienza simile al Mondiale, dove siamo arrivati tutti uniti alle gare importanti e abbiamo vinto”. Lui è il punto d’unione tra l’Argentina campione del Mondo a Doha e l’Inter che ora disputerà la finale di Champions a Istanbul: se però in Qatar ha segnato nella “lotteria finale” il rigore per eliminare ai quarti l’Olanda, ma ha chiuso la manifestazione con zero reti, in questa Champions, oltre che contro il Benfica (ai quarti) e il Milan (in semifinale), ha messo la sua firma nella notte di Barcellona, quando ha spento i sogni di remuntada di Xavi e dei blaugrana. “Ogni volta che entro in campo cerco di dare il massimo e di aiutare il gruppo. Dopo il Mondiale vinto sapevo di avere quest’opportunità di arrivare in finale di Champions e sono contento di avercela fatta. Grazie ai miei compagni che mi aiutano e mi fanno crescere ogni giorno. Le finali non si giocano, ma si vincono? Sarà così… Bisognerà scendere in campo come stasera, ovvero dando tutto per arrivare il più in alto possibile. Potrei vincere a distanza di sei mesi la Champions dopo il Mondiale? Sarebbe un vero sogno e non voglio neppure pensarci… Dedico questo momento alla mia famiglia e al bambino che è in arrivo (il secondo dopo Nina, ndr)”. Di vendetta sul Milan dopo lo scudetto perso lo scorso anno, però, non ha voluto sentir parlare: “Il campionato 2021-22 è il passato: siamo ripartiti con determinati obiettivi e oggi ne abbiamo raggiunto uno importante. Dobbiamo andare a Istanbul ad alzare la Coppa, contro chiunque giocheremo. Se siamo in finale, è perché lo meritiamo”.

Zanetti e Milito

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Naturalmente il Toro, con la fascia di capitano al braccio, è stato abbracciato da tutti i compagni nello spogliatoio e in campo, mentre davanti ai giornalisti il connazionale (e vice presidente) Javier Zanetti lo ha… tolto dal mercato: “Sono felicissimo per Lautaro: ogni anno cresce insieme a noi ed è un riferimento per la squadra. Ce lo teniamo stretto perché è troppo importante”. Un messaggio alle grandi che eventualmente lo cercheranno: con oltre 100 milioni già arrivati solo a livello di premi dalla Uefa, strappare il Toro e gli altri top player al club di Zhang (forse) sarà più complicato. Lautaro vuole vivere altre notti così con addosso la maglia nerazzurra e sogna di ripercorrere fino alla fine il percorso sia di Zanetti, che alzò la Coppa nel 2010 a Madrid, sia di Diego Milito, che in quella finale al Bernabeu firmò la doppietta decisiva per stendere il Bayern Monaco. Da allora sono passati 13 anni e Martinez vuole riscrivere un’altra storia memorabile per i tifosi interisti. Il Toro dopo il Principe: se non è una favola che merita un lieto fine questa…

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