Lautaro “mata” un bel Toro: l’Inter decolla sull’ottovolante

Apre Lukaku su rigore, pareggia Sanabria, ma nel finale l’argentino – 4 gol in 4 gare contro i granata – trova la magia che vale l’ottavo successo di fila e l’allungo su Milan e Juve, impegnate più tardi

L’Inter sale sull’ottovolante con una magia nel finale di Lautaro, al quarto gol in altrettante gare contro il Torino. Punizione esagerata per i granata, che hanno a lungo messo in difficoltà la capolista proprio con le sue armi: concentrazione, compattezza e ripartenze. Inter al momento a +9 sul Milan (in campo stasera contro il Napoli) e a +13 sulla Juve, che però oltre alla trasferta di Cagliari deve giocare anche il recupero col Napoli.

Le scelte

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Nicola recupera Belotti per la panchina e preferisce Sanabria a Zaza come compagno d’attacco di Verdi. Squalificato Rincon, con Lukic e Mandragora in mediana c’è Baselli. Bremer si riprende una maglia in difesa a spese di Rodriguez, mentre sugli esterni ci sono Vojvoda e Murru. Conte risponde con i soliti dieci, perché da tempo la formazione è scolpita e l’unico dubbio riguarda la mezzala sinistra. Oggi al posto dell’acciaccato Eriksen gioca Gagliardini. D’Ambrosio in tribuna per un’indisposizione, Vidal invece tornerà dopo la sosta.

Primo tempo

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Come già successo in altre occasioni, l’Inter soffre contro squadre disposte a specchio con il 3-5-2 e che tengono la linea molto bassa. A volte è stato decisivo, anche per cambiare il quadro tattico, un gol all’alba del match. Contro il Toro ci va vicino Lautaro, che al 4’ gira sul fondo un cross di Perisic e al 7’ viene anticipato da Lyanco mentre calcia a pochi passi da Sirigu. Passata la fiammata nerazzurra, inizia la prevedibile guerra di trincea senza grandi emozioni. I granata tengono nei corpo a corpo, disinnescano Hakimi con la morsa Murru-Bremer, pressano tutti tranne Skriniar, il meno incline a impostare. Bremer è espolosivo e ingabbia Lukaku, mentre il Toro interista s’ingolfa col passare dei minuti. Al 28’, su una punizione dalla sinistra di Verdi, Bastoni scivola e Lyanco è liberissimo di insaccare di testa da pochi passi, ma prende un palo clamoroso. Lo spavento non accende la capolista, che continua a ruminare un calcio troppo lento per sorprendere le due linee strettissime dell’avversario.

Secondo tempo

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Nessun cambio nell’intervallo, anche se Baselli dura pochi minuti prima di cedere il posto a Linetty. Incapace di cambiare ritmo, l’Inter ci prova con la contraerea, ma nè Skriniar nè Gagliardini di testa inquadrano la porta. Al 56’ Conte comanda al vice Stellini il cambio della catena di sinistra: dentro Young ed Eriksen per Perisic e Gagliardini. Serve un episodio, che arriva al 16’ quando Lautaro difende il pallone in area sul tocco di Lukaku e induce al fallo Izzo. Dal dischetto il belga è glaciale e stappa la partita. Con Hakimi che dopo 2’ potrebbe chiuderla sull’assist di Lautaro, ma Sirigu salva di piede. Nicola si gioca Ansaldi e Zaza per Murru e Verdi e al 25’ la riacciuffa al termine di un mischione da farwest risolto da Sanabria, dopo che Handanovic aveva murato Zaza. Tocca a Sanchez e al tridente pesante, visto che esce Brozovic. E Proprio il cileno a pochi minuti dalla fine pennella il cross su cui Lautaro compie il capolavoro: stacco a prendere il tempo a Izzo e incornata nell’angolino opposto a beffare Sirigu.

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