Lautaro e Vidal, i gioielli nerazzurri cercano fortuna anche a casa

Il Toro è ormai un punto fisso nel tridente dell’Argentina di Scaloni, Arturo è il leader di un gruppo che deve uscire dalle secche: entrambi hanno iniziato bene con Inzaghi e vogliono continuare anche a casa

Leader e trascinatori da Milano fino a Caracas e Santiago. Questa notte riparte la corsa verso Qatar 2022 anche in Sudamerica, con due nerazzurri tra i protagonisti in assoluto più attesi: da una parte Lautaro Martinez, gioiello prossimo al rinnovo di un’Inter che naviga a vele spiegate e che non vede l’ora di confermare il primato continentale conquistato quest’estate con il trionfo in Coppa America. Dall’altra Arturo Vidal il Guerriero, che, (ri)guadagnatosi un ruolo di primo piano nel centrocampo nerazzurro, adesso scalpita per risollevare le sorti di un Cile bisognoso di punti. Caricati dal brillante avvio stagionale in campionato, sono loro i due uomini chiave delle sfide in programma questa notte oltreoceano.

Toro scatenato

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Il bomber nerazzurro ha ripreso il discorso interrotto nell’indimenticabile notte del Maracanà dopo lo storico trionfo in Coppa America. Giusto il tempo di una breve vacanza per ricaricare le pile e, dopo aver trovato l’accordo per rinnovare il legame con l’Inter (contratto da 6,5 milioni a stagione fino al 2025 da formalizzare a breve), è tornato a guidare l’attacco nerazzurro gonfiando la rete alla prima uscita stagionale. Per il bomber di Bahìa Blanca sono quattro reti nelle ultime cinque partite ufficiali, comprese quelle che hanno trascinato la Seleccion sul trono del Sudamerica. Tanto che per il ct Scaloni si è ormai guadagnato il ruolo di spalla ideale di Messi, nonché padrone indiscusso di quella “9” albiceleste rimasta a lungo in cerca di un degno candidato. Non potrebbe essere altrimenti alla luce delle 14 reti firmate in 29 apparizioni, con una media di poco inferiore a 0,5 gol a partita. Ma i meriti di Lautaro sono andati al di là dei freddi numeri: il Toro ha infatti mostrato soprattutto spalle larghe per reggere alla pressione, si è saputo integrare alla perfezione nel tridente albiceleste guidato dalla Pulce e, ciò che più conta, si è guadagnato rapidamente il rispetto di uno spogliatoio, quello argentino, da sempre pieno zeppo di prime donne. Scaloni gli ha affidato le chiavi dell’attacco argentino, così come a Milano avevano fatto prima Conte e oggi Inzaghi. L’obiettivo di questa notte contro il Venezuela è spingere la Seleccion verso una nuova vittoria che consoliderebbe il secondo posto in classifica dietro a quel Brasile sconfitto nella finale del Maracanà e in cerca di rivincita nell’attesa sfida in programma domenica sera.

Guerriero tirato a lucido

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La stessa rivale che invece affronterà stanotte l’altro protagonista del positivo avvio stagionale dell’Inter: Arturo Vidal, che non vede l’ora di fare lo sgambetto ai colleghi verdeoro. Il ricordo di un’estate nerazzurra vissuta da indesiderato è stato spazzato via dalle prime due uscite in campionato, in cui il cileno è tornato a esibire un rendimento da top player. Uno status che nella Roja non è invece mai stato in discussione e che oggi può supportare nuovamente a suon di prestazioni da incorniciare. Senza Sanchez, rimasto a Milano perché ancora alle prese con acciacchi, è lui l’idolo della tifoseria e l’uomo simbolo di una nazionale chiamata a rialzare la testa dopo il deludente avvio di Eliminatorias che finora ha portato in dote la miseria di sei punti in altrettante partite. C’è ancora tempo e modo per risollevare una classifica che al momento vede il Cile fuori dalla zona qualificazione, ma il giro di boa si avvicina e c’è da darsi una svegliata per non ripetere il fallimento del 2018, quando il Cile mancò clamorosamente il pass per Russia 2018. Contro il Brasile, scenderà in campo insieme agli altri tre reduci della cosiddetta “generazione dorata” (Medel, Bravo e Isla) per raggiungere le 118 presenze e completare la personale resurrezione avviata con la maglia dell’Inter. I tifosi cileni e il tecnico Lasarte fanno affidamento sul suo temperamento e sulla solita fame.

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