La scelta di fermare lo sport per ragazze e ragazzi è immotivata e rispecchia la concezione italiana dell’attività fisica, ancora considerata accessoria. Andrebbero applicate le medesime regole di quelle scolastiche
La cosa più facile quasi mai è quella giusta. Sospendere l’attività sportiva di ragazze e ragazzi è, allo stato dei fatti, un errore. Non esistono dati che motivino la scelta. Non c’è un’esplosione di focolai sui campi di calcio, nelle palestre o nelle piscine. Ci sono invece i protocolli, che vanno applicati, e se non lo sono vanno chiusi quei centri sportivi. Non tutti.