L’attacco di Katia Serra: “Critiche sessiste, nel calcio c’è maschilismo”

A Radio Punto Nuovo, nel corso di Punto Nuovo Sport Show, è intervenuta Katia Serra, ex calciatrice ed opinionista nonché telecronista della finale degli Europei tra Italia e Inghilterra. “L’emozione c’è stata, è stato un privilegio. Forse, non ho avuto neanche il tempo di rendermi conto di tutto quello che è successo vista la velocità con la quale è accaduto. Da sabato 12 Il telefono continua a squillare ed è una favola che è finita benissimo. Come tutti tifavo per questo trofeo, raccontarlo così è stato qualcosa più speciale ed indimenticabile questo Europeo per me”, ha fatto sapere. “Meglio giocarlo o raccontarlo? Prima il massimo divertimento era giocarlo, ora con l’età che cambia ed i tanti infortuni mi danno l’opportunità di spiegarlo e mi diverte. Faccio come facevo da bambina in classe, che il lunedì spiegavo le gare della domenica. Mancini è un visionario, grazie a questa sua visione è venuto fuori questo progetto incredibile. Ha avuto la capacità di coinvolgere tutti. Non mi piace salire sul carro dei vincitori, non credevo che fosse la favorita l’Italia, vedevo più avanti Francia e Belgio. Poi, come tutti ho iniziato a crederci”, ha aggiunto.

Katia Serra e il maschilismo nel mondo del calcio

Katia Serra aveva un contratto a gettone per l’evento ma ora è a casa in attesa di una nuova occupazione. “Ovviamente ringrazio la Rai, facendomi entrare nella storia. È un percorso che parte da lontano. Bizzotto è una garanzia, io ero conosciuta in Rai per il percorso. Sono arrivata tranquilla all’evento. All’inizio c’è stato imbarazzo con Rimedio e Di Gennaro che sono stati fantastici”, ha precisato. Poi l’attacco: “Nel calcio c’è ancora tanto maschilismo. C’è un fattore che ancora deve essere cancellato. Molte delle critiche che ho ricevuto sono state sessiste. Ci sono abituata e non mi sorprende più. Penso che siano delle critiche pretestuose che confermano quanto maschilismo ci sia ancora in Italia. Jorginho? Ha fatto un Europeo strepitoso, è stato il leader tecnico-tattico. Jorginho è migliorato tantissimo anche nella fase di non possesso. Quindi, lui è leader non solo nel dettare i tempi di gioco, ma anche in quella del pressing”.

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