L’Atalanta non si fa distrarre dal Real: 4-2 al Napoli

Dopo un primo tempo di sterile dominio (rosso a Gasp), i nerazzurri si scatenano con Zapata, Gosens, Muriel e Romero

Dal nostro inviato Andrea Elefante

21 febbraio – BERGAMO

L’Atalanta stavolta non si fa distrarre dalla Champions e dal pensiero della sfida contro il Real Madrid di mercoledì: perché la Champions dell’anno prossimo è altrettanto importante e questa è una vittoria che può pesare tanto. Il Napoli ha fatto il massimo, vista l’emergenza totale, e ha creato all’Atalanta i brividi che poteva. Ma il brivido più grande è stato a pochi minuti dalla fine, quando – dopo un contrasto con Romero – Victor Osimhen è caduto a terra e ha battuto violentemente la nuca. Il nigeriano ha lasciato il campo in barella, privo di sensi, e ha ripreso conoscenza solo in ambulanza, durante il trasporto verso l’Ospedale Papa Giovanni. Per fortuna se l’è cavata solo con un trauma cranico.

LE SCELTE

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Gasperini recupera in extremis Maehle per la fascia destra, per il resto nessuna sorpresa: giocano tutti i titolari, conferma (per la terza volta di fila contro il Napoli, dopo le due gare di Coppa Italia) per la coppia di centravanti Muriel e Zapata, davanti a Pessina. Per Gattuso ennesimo colpo di sfortuna: anche Insigne (problemi alla schiena) si aggiunge all’infinita lista di infortunati e dunque il tecnico deve rischiare subito Politano, appena recuperato. Il tecnico non azzarda invece il rientro da titolare di Koulibaly, che parte in panchina: la coppia di centrali è ancora Rrahmani-Maksimovic.

PRIMO TEMPO

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Gattuso sceglie il 4-2-3-1, con Zielinski che gioca alle spalle di Osimhen e la coppia Fabian Ruiz-Bakayoko davanti alla difesa. Il sistema di gioco si compatta in un 4-4-2 in fase difensiva e la scelta si rivela efficace per come il Napoli riesce a chiudere gli spazi all’Atalanta, alla quale però lascia il quasi totale governo della partita. Senza rischiare troppo: Gollini viene impegnato in pratica solo una volta, da un colpo di testa di Osimhen deviato sopra la traversa (minuto 35), ma anche Meret non ha bisogno di straordinari. In realtà quasi tutti i tentativi della squadra di Gasperini si spengono prima della conclusione per scelte imperfette, in particolare di Muriel che si muove bene ma si perde nell’ultimo tocco. L’occasione più importante resta quella del 17’, quando un’incursione centrale di Pessina (molto simile a quella che lo portò a segnare il 3-1 nella semifinale di ritorno di Coppa Italia) viene fermata da Mario Rui e solo faticosamente le immagini chiariscono che c’è un contatto ginocchio contro ginocchio. Molte proteste dell’Atalanta per il mancato intervento del Var, che lascia l’interpretazione all’arbitro: Gasperini le prolunga, fino all’espulsione del minuto 26. Le altre due chance capitano a Gosens (minuto 33, sinistro fuori) e a Zapata che al 43’ riceve da Pessina (il quale poteva anche scegliere il tiro), ma controlla male in area un pallone che meritava miglior fortuna.

SECONDO TEMPO

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La partita “esplode” nella ripresa: sei gol, continui capovolgimenti di fronte, grazie al coraggio del Napoli, che nonostante le difficoltà ribatte colpo su colpo praticamente fino alla fine. Grande protagonista Muriel, che al 7’ inizia il suo show con un cross disegnato per la testa di Zapata. Sei minuti dopo, la replica del Napoli: cross di Politano a tagliare la difesa nerazzurra per l’inserimento di Zielinski, che sbuca alle spalle di De Roon e incrocia il tiro dell’1-1. Altri sei minuti e Muriel slalomeggia grazie anche a un rimpallo favorevole e serve Zapata che vede l’inserimento di Gosens: 2-1, ma il Napoli non si arrende. Insigne costringe Gollini a una parata non facile di piede, Muriel approfitta di una palla persa da Bakayoko e ubriaca Rrahmani per il 3-1, Gosens con un autogol su pallone spiovente in area (ancora di Politano) rimette ancora in corsa la squadra di Gattuso. Che si arrende solo al 34’: corner velenoso di Muriel (toh…), spizzata di testa di Djimsiti e correzione vincente di Romero. Poi la paura finale per Osimhen.

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