Finora aveva giocato bene, ora ha anche iniziato a fare gol. E non solo: ha conquistato un rigore, servito un assist e già scherza coi compagni come un veterano nerazzurro
4 settembre – MILANO
Aspettava questo momento da quando ha scelto l’Inter. Preferendola al Milan e alle altre formazioni che volevano accaparrarsi, negli scorsi mesi, uno dei parametri zero più ricercati sul mercato. Marcus Thuram aspettava di segnare il primo gol con la maglia dell’Inter e quell’attesa, durata tutto il precampionato e le prime due gare ufficiali contro il Monza e il Cagliari, un po’ lo aveva stancato. Intendiamoci, sia contro i biancorossi di Palladino sia contro i rossoblù di Ranieri aveva offerto una prestazione convincente e soprattutto all’Unipol Domus aveva messo il piede in entrambe le reti della sua formazione. Gli mancava però la stoccata del vero attaccante, il vedere rotolare il pallone alle spalle del portiere avversario. A dire la verità anche ieri contro la Fiorentina in almeno un paio di occasioni sottoporta la sua mira non è stata quella giusta, ma Marcus si è sbloccato firmando l’1-0 e poi ha “arrotondato” la sua prestazione con l’assist per il 2-0 di Lautaro e con il rigore conquistato e trasformato da Calhanoglu. E’ uscito tra gli applausi di tutto San Siro che gli ha dedicato un coro (“Siam venuti fin qua per vedere segnare Thuram”) che in passato è stato riservato da altre tifoserie a campioni del calibro di Kakà, Pogba e Higuain. Impossibile per il francese non essere al settimo cielo dopo un pomeriggio così.
SOGNO E… AMAZON DIMARCO
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Il figlio di Lilian nel dopo partita ha parlato di “sogno realizzato”, di “serata perfetta per l’Inter e per i suoi tifosi” e naturalmente non si è dimenticato di ringraziare per l’assist perfetto il compagno Dimarco. In effetti il cross dalla sinistra dell’esterno della Nazionale è stato davvero splendido e il numero 9 ha dovuto “solo” spingere in porta la sfera, prima della doppia esultanza: con le mani alle orecchie e poi in stile Dimarco ovvero con le braccia larghe e il sorriso stampato sulle labbra. “Quando hai giocatori che mettono certi palloni, posso segnare anche di testa” ha detto con modestia a Dazn il francese che però il meglio lo ha riservato nel siparietto con il compagno sui social. “Il suo ordine è stato spedito, Thuram. Bella vittoria” ha scritto Dimarco e Marcus è stato al gioco rispondendo: “Meglio di Amazon”.
LUNGA ATTESA
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L’ultima rete di Thuram risaliva al 9 aprile quando, in Bundesliga, aveva battuto il portiere del Wolfsburg. Nel 2022-23 è arrivato a quota 13 in campionato e proprio alla Gazzetta, qualche settimana fa, ha detto di voler superare quella cifra. Ieri ha fatto il primo passo nella direzione giusta e soprattutto ha dimostrato di poter essere un numero 9 totale ovvero uno di quelli che aiuta la squadra arretrando per dialogare con i compagni e per servire assist, senza però “dimenticare” di svolgere il suo lavoro davanti al portiere avversario. Perché inevitabilmente Marcus sarà valutato (soprattutto) per le reti che segnerà. Dopo l’addio di Dzeko e Lukaku gli viene chiesto un numero di gol che mascheri la partenza dei due bomber. Lautaro non potrà andare avanti tutta la stagione sui ritmi attuali e ci vorrà l’apporto del figlio di Lilian (e quello di Arnautovic e Sanchez) per tenere l’Inter lassù.
ricordi il milan?
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Da oggi Thuram sarà con la sua nazionale e trascorrere qualche giorno lontano da Milano lo aiuterà a non pensare troppo al derby, lui che il… derby lo ha vissuto anche sul mercato: l’Inter lo aveva cercato lo scorso inverno, il Milan ha provato in tutti i modi a convincerlo in primavera, ma al momento della scelta, quando c’è stato l’ultimo rilancio di Marotta, Ausilio e Baccin, lui ha detto di sì ai nerazzurri. Il 16 settembre inevitabilmente non sarà accolto con applausi dai supporters del Diavolo, ma lui non sembra troppo preoccupato: “Che derby mi aspetto? Sarà una partita calda, con molta pressione. Ma giochiamo a calcio per vivere queste gare”. Adesso, per qualche ora, si godrà i complimenti che un po’ tutti gli hanno fatto dopo la prestazione contro la Fiorentina (“Come attaccante è generoso e intelligente. Sono felice che si sia sbloccato” ha sottolineato Inzaghi), ma poi sa bene che dovrà tornare a lavorare duro. Perché in carriera ha avuto spesso alti e bassi di rendimento, soprattutto dopo il serio infortunio al ginocchio dell’estate 2021. A 26 anni vuole dimostrare di avere quella continuità che contraddistingue i grandi bomber e all’Inter sente di poter fare il definitivo salto di qualità. Se giocherà sempre come ieri…
4 settembre – 07:33
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