L’arma Dzeko e nuovi inneschi: l’Inter di Inzaghi va a testa alta

Il bosniaco nel gioco aereo è più decisivo di Lukaku e si aggiunge a diversi corazzieri. Calhanoglu e Dimarco novità tra i battitori

Romelu Lukaku rimane una forza della natura ma il primo e unico gol di testa dello scorso trionfale campionato dell’Inter lo ha segnato il 7 aprile (29ª giornata) al Sassuolo. Edin Dzeko invece ha timbrato già all’esordio in nerazzurro e storicamente il gioco aereo è uno dei pezzi forti del repertorio. Inzaghi insomma si gode una squadra che dialoga palla a terra, ma che sa fare male all’avversario anche quando si va in quota.

Medie e batteria

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Non intendiamo in questa sede fare un paragone tra i due ultimi centravanti dell’Inter. Può al limite essere indicativo analizzare le statistiche del loro rendimento in Serie A. Lukaku con l’Inter ha segnato 64 gol di cui 8 di testa (media 0,125 che in campionato scende a 0,106, con 5 reti su 47), mentre Dzeko con la Roma si è fermato a 21 reti di testa su 119 (media 0,176, di fatto uguale a quella relativa al solo campionato: 15 su 86). Il bosniaco insomma, oltre ad essere più regista offensivo, ha nel gioco aereo un’arma spendibile anche nelle sponde. E va ad ingrossare una batteria di corazzieri già forte di Skriniar (autore, sempre di testa, del primo gol stagionale), De Vrij, Bastoni, Perisic, Gagliardini, Ranocchia e Vecino. Senza dimenticare che, pur non essendo dei colossi, si fanno valere anche Lautaro, Vidal e D’Ambrosio, lo specialista nel gol sul secondo palo.

Inneschi

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L’altra novità importante è rappresentata dagli inneschi. Gli arrivi di Calhanoglu e Dimarco infatti regalano la possibilità di sbloccare le gare chiuse non soltanto sui piazzati diretti (una lacuna storica degli ultimi anni), ma anche su punizioni a due, angoli e cross in generale. Contro il Genoa l’ex Milan al 6′ proprio da corner ha pennellato per l’incornata di Skriniar. Ma lo schema si è ripetuto al 40′ (palla sopra la traversa) e prima con De Vrij. Dimarco sarà decisivo perché è l’unico mancino in grado di disegnare traiettorie ad effetto. E Inzaghi si gode un’Inter a testa alta.

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