L’Argentina chiama Carboni. E se gioca batte il record di Messi

Il 2005 nerazzurro è stato convocato da Scaloni: se debutta diventa il più giovane dopo Maradona

Domani diventerà maggiorenne, ma il regalo è arrivato in anticipo. Nella prima lista dei convocati dell’Argentina campione del Mondo, il c.t. Lionel Scaloni ha inserito anche Valentin Carboni, il talentino dell’Inter, figlio d’arte, che quest’anno con Simone Inzaghi ha già conosciuto l’emozione del debutto in Serie A e in Champions. Valentin va di fretta, complice un talento fuori dal comune. Seconda punta mancina, tutto dribbling e fantasia: basterebbe questa presentazione per scomodare paragoni illustri o quantomeno poter fantasticare. Perché le qualità sono da numero 10, cosa tutt’altro che banale se sei nato in Argentina e sogni di fare strada nel calcio. Un sogno diventato realtà per il giovane Valentin, che adesso ha davanti a sé la possibilità di entrare subito nella storia del calcio argentino: qualora dovesse debuttare in uno dei due prossimi impegni della Seleccion contro Panama (23 marzo) o Curaçao (28), Carboni junior sarebbe il secondo più giovane debuttante di sempre con la nazionale argentina. Dietro a sua maestà Diego Armando Maradona (16 anni e tre mesi) e davanti al suo idolo Messi (18 anni e un mese). Insomma, un sogno ad occhi aperti, dopo la grande sfortuna della prima convocazione.

Precedente

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Un anno fa, infatti, Valentin fu chiamato per la prima volta insieme al fratello Franco (2003). Ma quell’occasione si trasformò presto in incubo: arrivato in Argentina, Valentin risultò debolmente positivo al Covid e rimase chiuso in una stanza del ritiro da solo, senza possibilità di poter scambiare un palleggio con gli altri, neanche quella di poter immortalare il momento con una foto con Messi. Franco ci riuscì, e postò sui social quell’incredibile momento. Valentin, invece, rimase in camera a piangere. Chissà, magari non pensava che sarebbe più ripassato quel treno, ma si sbagliava. C’è una nuova chance all’orizzonte. E, stavolta, con la prima maglia dell’Argentina con le tre stelle dei campioni del mondo, dopo il Qatar.

Anno d’oro

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Ma ci sarà tempo per pensare alla nazionale, Valentin oggi continua a crescere alla Pinetina, sotto gli occhi di Inzaghi e accanto ad altri campioni. Lautaro Martinez è stato da subito un punto di riferimento, per il ruolo e per essere connazionale, così come Joaquin Correa, il giocatore della prima squadra che più di tutti lo ha preso sotto la sua ala protettiva, con una disponibilità da fratello maggiore. Valentin è esploso nella Primavera, con cui ha vinto lo scudetto nello scorso campionato insieme al fratello Franco. Ma poi ha preso la sua strada, conquistando Inzaghi con magie, sacrificio e applicazione. San Siro lo ha salutato con un boato lo scorso primo ottobre, giorno del debutto in Serie A, quando è entrato nel finale del match contro la Roma. La prima in Champions in casa del Bayern, in un altro tempio del calcio mondiale. Domani Valentin si riaccomoderà in panchina e aspetterà – come sempre – il suo momento, se arriverà. E a fine mese si godrà il regalo più grande: stavolta, però, la foto con Messi è obbligatoria. Poi se dovesse arrivare il debutto, sarebbe storia.

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